PALERMO – C’è uno scorcio di Sicilia nell’inchiesta sul presunto giro di tangenti legate ai lavori dell’Expo 2015. Un particolare che emerge dalle intercettazioni della magistratura milanese e che porta dritto a Siracusa e ai lavori di costruzione del nuovo ospedale della città aretusea. In un’intercettazione, pubblicata da ilgiornale.it e rilanciata oggi all’Ars dal deputato grillino Stefano Zito, Gianstefano Frigerio, ex segretario amministrativo della Dc milanese, parla con l’ex segretario ligure dell’Udc, Sergio Cattozzo, e i due citano il governatore siciliano Rosario Crocetta, comunque estraneo all’indagine: “Sei amico di Enrico Maltauro (uno degli imprenditori arrestati, ndr), tieni conto che stiamo seguendo per lui un ospedale a Siracusa che dobbiamo parlare con Crocetta per l’autorizzazione compagnia bella ma tu sei d’accordo…mah aspetta adesso ne parlo col mio consulente poi vediamo venerdì quando viene da me glielo dirà a Enrico, mi ha chiamato Foti (ex parlamentare Dc, ora ritenuto vicino al Pd, ndr) vuole la mia copertura sulla Sicilia per l’ospedale di Siracusa”.
Zito a Sala d’Ercole ha acceso i riflettori sulla vicenda: “Lungi da me la volontà di accusare qualcuno in particolare perchè per quello ci penserà la magistratura di Milano (e spero anche quella di Siracusa) – scrive su facebook -, ma si devono accendere subito i riflettori sul nuovo ospedale di Siracusa prima che qualche cricca di qualunque parte d’Italia, o di qualunque regione o città, venga attirata da questa succulenta preda (140 milioni di euro per l’ospedale)”. Secondo Zito “bisogna stare attenti a quello che avviene a Siracusa. Sarebbe opportuno – aggiunge – chiedere all’assessore Borsellino chi vuole mettere le mani su quell’ospedale”.
Intanto, Crocetta, nel corso di una conferenza stampa convocata a Palazzo d’Orleans, ha risponde al deputato pentastellato: “Questo Foti non l’ho mai incontrato, ma farò un esposto alla Procura e avvierò una commissione d’inchiesta. È assurdo che io venga tirato in ballo su questa vicenda. Anzi, chiedo che si faccia piena luce”.