PALERMO – Una donna fu davvero aggredita dai poliziotti in commissariato? Per fare chiarezza il giudice per le indagini preliminari respinge la richiesta di archiviazione e impone al pubblico ministero di compiere nei prossimi sei mesi gli accertamenti finora non eseguiti.
Si parte della querela di una donna di 49 anni che ha detto di essere stata strattonata e spinta contro il muro da un poliziotto con una violenza tale da procurarle una frattura alla spalla, refertata in una clinica privata.
Questi i fatti così come sono stati denunciati dalla vittima. La dona era andata al commissariato Borgo Nuovo-Zisa di via Noce dopo che un extracomunitario, il 4 febbraio scorso, le aveva rubato il cellulare. Voleva presentare una denuncia e invece sarebbe stata liquidata con un frettoloso “se ne vada”. “Se fosse successo a un suo familiare non l’avrebbe aiutato?”, avrebbe risposto la donna, scatenando la reazione dell’agente. Il tutto davanti alla madre che nel frattempo aveva raggiunto la figlia in commissariato.
Il giudice Marco Gaeta ha accolto l’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dai legali delle due donne, gli avvocati Mauro Torti e Corrado Nicolaci. E così il Gip ha imposto una serie di accertamenti: esaminare i filmati delle videocamere del commissariato, acquisire la cartella clinica della donna per verificare la compatibilità delle lesioni con l’aggressione che dice di avere subito; accertare se siano intervenuti in commissariato i sanitari del 188; individuare il presunto aggressore che la donna ha dichiarato di essere in grado di riconoscere. L’inchiesta, dunque, non è stata archiviata. Si continua a indagare: ci fu davvero un’aggressione all’interno del commissariato?