“Industry 4.0: come cambiano| il lavoro e le relazioni industriali” - Live Sicilia

“Industry 4.0: come cambiano| il lavoro e le relazioni industriali”

Il convegno organizzato a Palazzo della Cultura dal Dipartimento Industria del sindacato etneo.

CATANIA – “In questi anni è mancato un vero progetto di politica industriale da parte del Governo. Si è accumulato un notevole ritardo sui problemi dell’industria innovativa. Ciò che il sindacato può fare, in questa fase, è generare soprattutto momenti di confronto con tutte le parti coinvolte in questo processo di trasformazione e sviluppo”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, oggi a Catania per il convegno “Industry 4.0: come cambiano il lavoro e le relazioni industriali” organizzato a Palazzo della Cultura dal Dipartimento Industria della Uil etnea. Palombella ha aggiunto: “Occorre vigilare perché le risorse pubbliche non vengano ancora una volta disperse. E’ necessario partecipare al recupero delle competenze per le complesse figure professionali attraverso la formazione, tutelare la professionalità dei lavoratori prevedendo un nuovo sistema di inquadramento a fronte delle nuove mansioni che verranno assegnate, costruire e proporre un modello di relazioni industriali che salvaguardi i lavoratori”.

Con Palombella, relatori l’ordinario di Diritto del Lavoro all’Università di Catania Bruno Caruso, il direttore Risorse umane e Relazioni industriali di “Micron” Raffaele Credidio e il coordinatore del Dipartimento Industria Uil, Luca Vecchio. Nel corso del convegno, presieduto dal segretario generale della Uil di Catania Fortunato Parisi e coordinato dalla giornalista Rossella Jannello, è intervenuto il vicesindaco Marco Consoli che ha salutato i presenti sottolineando l’impegno dell’amministrazione comunale per salvare dal degrado, dall’abbandono, la Zona industriale di Catania: “La Regione non pensi solo alle scadenze elettorali!”, ha esclamato Consoli. Fortunato Parisi ha dichiarato: “La Uil ha ripetutamente sollecitato l’Irsap, l’ente regionale che ha sostituito le Asi, perché si preoccupi almeno delle manutenzioni ordinarie nella Zona industriale di Catania. I disagi restano, si aggravano. Non a caso abbiamo definito l’Irsap un ente-fantasma. A questo punto, tiriamo un sospiro di sollievo per il fatto che questa legislatura regionale sta finendo. Il futuro governo e la prossima Assemblea siciliana si preoccupino di recuperare l’esistente e, poi, costruiscano condizioni ottimali di sviluppo, se davvero vogliono favorire l’occupazione e la crescita sociale di questa terra”.

Il manager “Micron”, Raffaele Credidio, ha ringraziato il sindacato “che non si arrocca sulle proprie posizioni” e dichiarato che “Industria 4.0 rappresenta una sfida, un’opportunità”. A chi vede una minaccia in questa nuova frontiera, Credidio risponde: “E’ vero, gli analisti parlano di 7 milioni di posti che saranno tagliati e 5 milioni creati da questa rivoluzione industriale. Più che una riduzione di occupati e aziende, vivremo però una trasformazione. E l’Italia, stando agli stessi studi, pare che ne esca abbastanza bene”. Questi, invece, alcuni passaggi della relazione del docente catanese di Diritto del Lavoro, Bruno Caruso: “La definizione “Industry 4.0 è ancora dai contorni imprecisi, in continua espansione. La rivoluzione in atto impone sia politiche industriali 4.0, ma anche politiche del lavoro 4.0. Per quel che riguarda il lavoro, l’impatto della rivoluzione tecnologica riguarda tre distinti fenomeni che sono la sostituzione del lavoro e il rischio di disoccupazione strutturale, la disintermediazione del contratto di lavoro con rischio di precarizzazione, la trasformazione del modo di erogare il lavoro e degli istituti del contratto di lavoro. Il che implica la modifica di tradizionali istituti, come retribuzione, orario, potere direttivo, controlli, e il sostegno a nuovi, il welfare aziendale. Sul piano delle relazioni industriali tutto ciò presuppone un rinnovamento del ruolo del sindacato, decisamente più partecipativo piuttosto che conflittuale”.

Anche per Luca Vecchio, infine, “si apre lo spazio per una dimensione partecipativa delle relazioni industriali, caratterizzata dallʼindividuazione del buon andamento dellʼimpresa come obiettivo comune ad entrambe le parti”. Il coordinatore del Dipartimento Industria della Uil di Catania ha concluso: “Appaiono possibili pratiche di partecipazione alla gestione stessa dellʼimpresa, grazie al ruolo importante che le scelte individuali dei lavoratori avranno in termini di ricaduta sugli aspetti manageriali e strategici”.

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