CATANIA. “Si sentiva sotto esame e ci teneva a essere puntiglioso e non commettere errori”. Così un dipendente del reparto grandi ustionati dall’ospedale Cannizzaro di Catania ha descritto Vincenzo Villani Conti. L’infermiere catanese è imputato perché ritenuto dalla Procura una sorta di “angelo della morte”. È accusato di aver ucciso due anziane ammalate somministrando loro delle dosi controindicate di benzodiazepine.
Questa mattina è proseguita la fase dell’audizione dei testimoni della difesa. Era in programma l’audizione di quattro dipendenti dell’ospedale Cannizzaro, ma ne è stato sentito solo uno, perché poi i difensori, all’esito dell’udienza, hanno rinunciato a sentire gli altri. Dagli altri dipendenti, in pratica, emerge il quadro di un lavoratore attento a ciò che fa e alle proprie condotte.
L’infermiere è difeso dagli avvocati Salvatore Liotta e Francesco Calabrese. In aula sono presenti, oltre all’ospedale Cannizzaro, assistito dall’avvocato Eleonora Baratta, tutte le parti civili, parenti delle vittime, assistite dagli avvocati Silvana Selmi, Cettina Mirabella e Simone Marchese. Presente anche l’associazione “Codici per i diritti del cittadino”, con il segretario regionale, avvocato Manfredi Zammataro. Si proseguirà il prossimo 6 luglio per escutere ancora testi della difesa.
Nello specifico, deporranno dei consulenti della difesa. Poi sarà il giorno del deposito di una indagine difensiva relativa a un referto, per cui la difesa potrebbe presentare un’ulteriore istanza istruttoria alla Corte d’assise di Catania, presieduta da Sebastiano Mignemi. Dal canto suo, l’avvocatessa Baratta, per conto dell’azienda ospedaliera, ha ribadito la piena disponibilità dell’azienda a fornire eventuali documentazioni richieste.
Villani Conti, secondo l’accusa, avrebbe ucciso le due donne per una sorta di ritorsione contro l’ospedale. In quel periodo, agli psicologi, avrebbe detto di vivere “uno stato di preoccupante distacco emotivo maturato nei confronti dei pazienti a causa del comportamento vessatorio”, che percepiva da parte dei suoi superiori.
Come già avvenuto con i lavoratori del suo reparto, anche chi ha lavorato prima delle morti “sospette” assieme a lui, in pratica, ha descritto Villani Conti come professionale, timoroso di sbagliare e per questo attento nel suo lavoro, negando ogni apparente malessere o confidenza su disagi, o meno, nel suo reparto precedente.
In una scorsa udienza avevano deposto gli esperti sull’esame tossicologico eseguito sul corpo senza vita delle due anziane, che avrebbe confermato la presenza di sostanze controindicate. Le morti sarebbero avvenuta in ospedale, tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021.