Infrastrutture, l'assessore Aricò: "Così si semplificano le opere pubbliche" - Live Sicilia

Infrastrutture, l’assessore Aricò: “Così si semplificano le opere pubbliche”

Circolare su caro materiali e aumento dei prezzi

PALERMO – «Ho emanato la circolare, predisposta dal Dipartimento Regionale Tecnico che, in linea anche con i principi che hanno ispirato la recente approvazione del nuovo Codice dei contratti pubblici in Sicilia, fa chiarezza sulla compensazione inerente alle voci di elenco prezzi contrattuali, ricavate da analisi, superando alcune controverse interpretazioni normative, che avevano rallentato i lavori già appaltati e mettendo, non poco, in difficoltà gli operatori economici siciliani alle prese con il caro materiali e l’aumento dei prezzi delle materie prime».

È quanto dichiarato dall’assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità Alessandro Aricò, a seguito della emanazione di una nuova direttiva rivolta agli assessorati regionali, alle stazioni appaltanti, ai liberi consorzi, ai Comuni e a tutti gli Enti controllati dalla Regione.

La circolare dell’Assessore chiarisce che è possibile adeguare le voci di elenco prezzi contrattuali, ricavate da analisi, utilizzate nei progetti già redatti o concordate in corso di esecuzione. Ovviamente, l’eventuale aggiornamento viene eseguito applicando i costi elementari presenti nelle tabelle già pubblicate sul sito istituzionale del DRT o attraverso apposite indagini di mercato, in assenza dei costi elementari nelle medesime tabelle, coerentemente con quanto previsto dal Nuovo Codice dei contratti.

«In questo modo – continua Aricò – si superano alcune controverse interpretazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, che avevano escluso dall’adeguamento dei prezzi essenziali voci di spesa (come materiali di costruzione, carburante etc.), che avrebbero reso assolutamente antieconomico l’appalto conseguito, oltre che rallentare e talvolta sospendere le attività nei cantieri già avviati. Attraverso un confronto aperto con ANCE Sicilia, il DRT ha individuato i punti più controversi, sciogliendo i nodi interpretativi del Decreto Legislativo 50/2022».


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