Mafia, appalti e insabbiamenti: indagato Pignatone

“Insabbiamento dell’inchiesta mafia e appalti”: indagato Giuseppe Pignatone

Oggi presiede il tribunale della Città del Vaticano
CALTANISSETTA
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2 min di lettura

Si allunga l’elenco degli indagati eccellenti. Fra coloro che avrebbero insabbiato l’indagine sui rapporti tra la mafia e il gruppo Ferruzzi guidato da Raul Gardini ci sarebbe stato anche Giuseppe Pignatone.

La Procura di Caltanissetta ha iscritto nel registro degli indagati l’ex procuratore aggiunto di Palermo, che è stato anche anche capo dei pm Roma e Reggio Calabria, e oggi presiede il tribunale della Città del Vaticano.

L’interrogatorio

La Procura nissena lo ha convocato stamani per interrogarlo. “Ho dichiarato la mia innocenza in ordine al reato di favoreggiamento aggravato ipotizzato. Mi riprometto di contribuire, nei limiti delle mie possibilità, allo sforzo investigativo della Procura di Caltanissetta”, ha detto all’Ansa al termine dell’interogatiorio.

Il presunto insabbiamento

Da tempo il procuratore di Caltanissetta Salvatore De Luca, l’aggiunto Pasquale Pacifico e i sostituti Davide Spina, Claudia Pasciuti e Nadia Caruso stanno cercando di fare luce sul presunto insabbiamento dell’indagine che all’inizio del 1992 stava scandagliando i rapporti fra i mafiosi palermitani Antonino Buscemi e Francesco Bonura e il gruppo guidato da Raul Gardini.

La genesi di “mafia e appalti”

Era la genesi dell’indagine “mafia e appalti” su cui stava lavorando Paolo Borsellino insieme ai carabinieri del Ros ma che non fece in tempo a sviluppare, fermato dalla strage del ’92.

Si tratta della stessa indagine della Procura di Caltanissetta che di recente ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex magistrato Gioacchino Natoli e del generale della guardia di finanza Stefano Screpanti.

Il 5 luglio scorso Natoli si era avvalso della facoltà di non rispondere, riservandosi di chiedere alla Procura un successivo interrogatorio in cui fornire “ogni utile chiarimento”. Secondo i magistrati nisseni, avrebbe aiutato a sfuggire alle indagini alcuni imprenditori mafiosi, avrebbe chiesto l’archiviazione di un filone d’indagine dell’inchiesta mafia-appalti e disposto la distruzione di bobine con intercettazioni rilevanti.

Il generale Screpanti, all’epoca capitano, ha risposto alle domande dei pm nisseni.

Il pool coordinato dal procuratore di Caltanissetta Salvatore De Luca ipotizza che Pignatone possa avere avuto un ruolo nell’insabbiamento dell’inchiesta del 1992. Allora era un sostituto procuratore alle direttive del capo dell’ufficio Pietro Giammanco, morto nel 2018, e considerato l’ispiratore dell’insabbiamento.


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