PALERMO – Lo hanno fermato al termine di un lungo inseguimento per le strade dello Zen. Ma è ancora caccia all’uomo che si trovava con lui, in sella allo scooter che ha pure forzato un posto di blocco.
In manette è finito Melchiorre Gennaro, 22 anni. È accusato di furto aggravato, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali ed evasione. Gennaro, infatti, mentre tentava di rubare una Smart ieri pomeriggio avrebbe dovuto trovarsi agli arresti domiciliari. Il suo nome, infatti, era inserito nel lungo elenco degli arresti del blitz antimafia Apocalisse del giugno 2014 assieme ai padrini della nuoca Cosa nostra. Con il reato di associazione mafiosa, però, lui nulla c’entra. Allora gli veniva contestata la ricettazione di una Smart, rubata ad una ragazza e poi rivenduta.
Allora come oggi è una Smart a metterlo nei guai. Ieri pomeriggio gli agenti a bordo di una pattuglia del commissariato San Lorenzo notano la macchina parcheggiata con gli sportelli aperti in via Galatea. Mentre si avvicinano vedono due ragazzi armeggiare all’interno. Alla vista dei poliziotti inizia la loro fuga. Gennaro è piuttosto abile alla guida del suo Sh, tanto da riuscire a controllarlo nonostante abbia forato una gomma. Quando imboccano via dell’Olimpo si ritrovano, però, davanti un posto di blocco dei carabinieri.
Il passeggero, ancora ricercato, si lancia dallo scooter in corsa e riesce a fare perdere le proprie tracce. Gennaro, invece, travolge un militare e prosegue la fuga. Lo bloccano in piazzale Joe Di Maggio. Non c’è traccia, invece, dell’amico, più giovane di lui. Ha 19 anni, è pregiudicato e i poliziotti non lo hanno trovato né a casa sua, in via PV, né nell’abitazione della suocera, in via Rocky Marciano.
È lungo l’elenco dei precedenti penali di Gennaro: pluripregiudicato per furto, ricettazione, guida senza parente, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e denunciato pure per una tentata evasione dal carcere Pagliarelli.
