PALERMO – La Cassazione annulla con rinvio le condanna. Sul nuovo processo d’appello peserà, però, l’inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche. Sentenza annullata per Vincenzo Inserra (era stato condannato a 15 anni), ritenuto a capo di una delle tre bande di trafficanti scoperte nel corso dell’inchiesta. Quattro anni e 10 mesi la pena che era stata inflitta Domenico Targia (è stato scarcerato oggi in seguito alla sentenza dei supremi giudici), due anni e sei mesi per Mariano Flauto, due per Domenico Frangiamore, due mesi per Sammel Ben. I primi tre erano difesi dall’avvocato Antonio Turrisi. Le intercettazioni sono state dichiarate nulle perché transitate da un ufficio diverso da quello della Procura citato e autorizzato nei decreti di ascolto.
Quella giunta in Cassazione era una delle tranche dell’inchiesta che, anche grazie alle rivelazioni dei pentiti Andrea Bonaccorso e Angelo Casano, portò alla scoperta di tre diversi gruppi di trafficanti e spacciatori, in contatto tra loro e attivi nella periferia orientale di Palermo, e in particolare nei quartieri di Brancaccio e di Acqua dei Corsari, e nei Comuni di Bagheria, Belmonte Mezzagno, Villabate, Misilmeri, Santa Flavia e Ficarazzi. Secondo l’accusa, i gruppi erano in contatto anche con Cosa nostra.
Il processo torna in appello, dove non si potrà tenere conto delle intercettazioni che ne costituivano l’ossatura.