"Io, nel volantino della vergogna: la nostra vita è a rischio"

“Io, nel volantino della vergogna: la nostra vita è a rischio”

Parla uno degli uomini indicati come 'amanti'.

“Domenica mi sveglio presto, come ogni mattina. Trovo una marea di messaggi nel telefonino e mi preoccupo: che è successo? Mi mandano via whatsapp un volantino dove sono indicato come presunto amante di una signora che, certamente, conosco, ma non più di un rapporto di conoscenza come tanti, appunto. Mi crolla il mondo addosso”.

Il contatto arriva via Facebook. “Sono una delle persone diffamate nei volantini in via Sammartino. Non ho mai avuto nessuna relazione con la signora in questione e vorrei, in forma anonima, raccontare l’inferno che sto passando”.

Cosa è successo, allora?
“Ricevo, dunque, questa valanga di whatsapp con il manifesto e il mio nome, accanto a quello di altri uomini. Mi dicono dove è stato rintracciato il volantino. Qualcuno mi chiede: ma è uno scherzo? Altri pensano che sia un film e domandano: ci sei anche tu? Mi allarmo moltissimo. Lei non si sarebbe allarmato?”.

E che fa?
“Scendo di corsa, vado in via Sammartino e in quelle zone, ma non c’è più niente, tutto rimosso. Però i social e le chat stanno già pompando la vicenda. Mi trovo in una situazione surreale, allucinante”.

Dopo che accade?
“Dico tutto a mia moglie. A casa, ovviamente, c’è maretta. Attenzione: non perché io sia sospettato di niente. Oltretutto, nel periodo indicato della presunta e inesistente relazione, io e mia moglie eravamo separati. Ma sono cose che ti colpiscono con durezza, la tua privacy è violata. In un attimo, sei sulla bocca di tutti, con la tua vita messa in piazza”.

Una sofferenza.
“Per me, per noi e per quella famiglia. Ma lei si immagina quanto debbano stare male? Lei e l’ex marito sono persone perbene, questo lo so”.

Lei è stato sentito dagli inquirenti?
“Certo e ho promesso di mantenere un profilo bassissimo, perché altrimenti non avrei problemi a dire chi sono. Non ho niente da nascondere e niente di cui vergognarmi. Posso andare a testa alta. Conosco alcune delle altre persone coinvolte. C’è chi non ha mai visto la signora, pensi un po’. Ma non sono amareggiato solo per fatto personale”.

Per cos’altro?
“Ma lei ci pensa a cosa potrebbe esplodere in caso di emulazione? Uno prende la sua foto da Facebook e diffonde un volantino in cui si dice che lei è una persona pericolosa. Lo può fare chiunque con chiunque. Abbiamo capito la portata del danno potenziale? Così si rende l’esistenza degli altri un inferno, come è adesso quella di chi è stato messo sul volantino”.

Cosa spera?
“Che individuino subito l’autore, che si vada celermente a fondo, con la necessaria severità. In modo da porre fine a questa storia e restituire la serenità a tutti”. (rp)


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