PALERMO – “L’avvocato Lucio Greco non ha diritto a essere il sindaco di Gela perché le liste che lo hanno portato a vincere le elezioni comunali del 28 aprile scorso sono state presentate in maniera irregolare”. Questo, in estrema sintesi, quello che scrive in un ricorso al Tar l’avversario di Greco, Giuseppe Spata, esponente della Lega, battuto al ballottaggio del 12 maggio scorso, che ritiene di essere il legittimo vincitore delle elezioni. Spata e una parte delle forze politiche che lo hanno sostenuto (Lega, Fratelli d’Italia, Avanti Gela ma non l’Udc che non ha firmato il ricorso) affermano che quattro delle cinque liste civiche a supporto di Greco (due erano riguardavano Forza Italia e Pd che si presentavano insoliti alleati senza i loro simboli ma come “Azzurri per Gela” e “Uniti siamo gelesi”) sono state presentate con una procedura irregolare, consegnando l’elenco definitivo dei propri candidati solo dopo la raccolta delle firme degli elettori che avveniva davanti ai funzionari del Comune. Con testimonianze, foto e riprese video, i ricorrenti sarebbero in grado di dimostrare la fondatezza delle loro accuse. Chiedono perciò non l’annullamento delle elezioni e la ripetizione del voto, ma che Greco venga dichiarato decaduto e che sia Spata a essere riconosciuto il legittimo sindaco di Gela. La quinta lista di Greco, denominata “Un’altra Gela”, era stata esclusa dalla commissione elettorale per la mancata sottoscrizione e autenticazione di un allegato. Il Tar di Palermo la riammise sostenendo che la carenza poteva essere sanata successivamente su invito della stessa commissione. Contrariamente a tale interpretazione, Spata e i suoi alleati stanno valutando l’ipotesi di presentare ricorso al Cga. (ANSA).
Contestata la vittoria alle amministrative.
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo