PALERMO – Un’intera stagione all’insegna di continui esordi per il nisseno Francesco Branciforti, reduce dalla Scarperia-Giogo, quinto appuntamento del Campionato italiano Velocità Autostoriche, andato in scena alle porte di Firenze. L’appassionato alfiere della scuderia Island Motorsport, sempre al volante della Porsche 911/S del team Guagliardo e fregiata OM Group, ha onorato l’ostico impegno toscano conquistando la seconda piazza in classe GT 2000 del 1° Raggruppamento al termine dell’unica manche ufficiale, disputatasi lungo i 7500 metri del percorso, racimolando altri punti in ottica campionato. “Gara difficile, tracciato molto tecnico, guidato, complesso – ha sottolineato al traguardo – . Diciamo che è stato un ottimo banco di prova per maturare ulteriore esperienza tanto nella specialità quanto alla guida della vettura, come sempre rivelatasi performante e affidabile. Purtroppo, pur migliorandomi quest’oggi, aver affrontato una sola salita di prova mi ha un po’ penalizzato. Quantomeno, e aggiungerei anche finalmente, ho disputato la mia prima gara in condizioni di asciutto, anche se in alcuni punti l’asfalto era ancora umido per la pioggia caduta durante la notte”.
Altro fronte, differenti latitudini. Weekend positivo anche per il neo portacolori Salvatore Patamia che, nel Cosentino, ha ben archiviato la 6ª Morano-Campotenese, quarto atto del Campionato italiano Velocità Montagna (CIVM), salendo sul secondo gradino del podio del 3° Raggruppamento e spuntando, altresì, il quarto miglior riscontro cronometrico assoluto tra le auto d’antan. Il gentleman driver reggino, già esperto “scalatore” negli anni Settanta, rientrava dopo alcuni mesi di pausa, presentandosi alla guida della potente Porsche 911 Sc del team SPM. “La due salite di ricognizione del sabato, affrontate alquanto ‘prudentemente’, sono servite per riprendere un po’ di confidenza con il clima agonistico e col mezzo, più in particolare – ha raccontato Patamia – Oggi è andata meglio, soprattutto nella prima delle due manche ufficiali. In chiusura, invece, ho volutamente alzato il piede dall’acceleratore perché il risultato era già acquisito e sarebbe stato inutile e improduttivo correre rischi”.
Dal Nord al Sud, al chiaro di luna, hanno tenuto botta gli equipaggi della scuderia Island Motorsport, impegnati su due distinti fronti. Procedendo con ordine, il casteldaccese Antonino Sapienza, al rientro dopo due anni di sosta, in coppia con l’esperto Giacomo Giannone, su Peugeot 106 della Tusa Racing, ha concluso decimo assoluto e secondo in classe A6 al termine del 2° Rally dei Nebrodi, valevole per il Campionato siciliano Rally, andato in scena nella notte tra l’11 e il 12 giugno sugli insidiosi asfalti del Messinese. Buona la prestazione del binomio palermitano che, dopo un avvio prudente e volto a prendere confidenza tanto con la vettura – risultata affidabile e performante – quanto con il tracciato di gara, ha intrapreso una bella rimonta tanto da concludere, come già sottolineato, nelle posizioni nobili della classifica generale e sul podio di categoria.
Risalendo per lo Stivale, il rientrante Giorgio Piantanida ha ben archiviato il prestigioso Rally 4 Regioni, competizione riservata alle autostoriche e disputatasi venerdì e sabato scorsi sui colli dell’Oltrepò Pavese. Alla prima uscita stagionale, infatti, l’ex sciatore azzurro, in coppia col fido Alberto Testori e al volante della già ufficiale Opel Kadett Gsi ex Sepp Haider, gestita dalla Colombi Racing, ha centrato l’ottava piazza nel 4° Raggruppamento e la seconda nella classe (fino a 2000cc) di appartenenza. Un avvio tutto in salita per l’ex discesista che, già nella seconda prova speciale delle 11 in programma, ha dovuto fare i conti con il cedimento di un semiasse. Un inconveniente che sembrava, inizialmente, esser stato risolto in assistenza ma che si è ripresentato durante la terza frazione cronometrata, costringendo Piantanida a un’ulteriore perdita di tempo. Il gentleman driver varesino, ottimamente coadiuvato dai meccanici del team, non si è certo perso d’animo tanto da recuperare buona parte del gap accumulato. Una risalita, però, nuovamente compromessa, seppur solo in parte, da una perdita dal radiatore durante il nono tratto che, giocoforza, ha obbligato Piantanida ad abbassare i ritmi pur di giungere al traguardo, ultimando così una corsa tanto affascinante quanto ostica. Non è andata altrettanto bene ai compagni di squadra Massimo Portera e Rosario Mirenda che, su Renault Clio Rs della Calandra Motorsport, sono stati costretti al ritiro nel corso del secondo passaggio della “Raccuja” per la rottura dell’autobloccante.