La Vardera candidato presidente: "Ci penso..."

La Vardera candidato presidente? “Ci penso, ma a certe condizioni…”

Ismaele esce allo scoperto: "Una candidatura civica"
L'INTERVISTA
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4 min di lettura

Onorevole La Vardera, lei potrebbe candidarsi, alle prossime elezioni regionali, per la carica di presidente, e puntare a Palazzo d’Orleans, come si sussurra in giro?
“Me lo chiedono in tanti. Ci sto pensando. Sì, ci penso… ma a certe condizioni”.

Ismaele La Vardera (nella foto d’archivio), fondatore di ‘Controcorrente’, ci sta dunque ‘pensando’. E’ reduce dalla ‘campagna per la spiaggia libera’, dopo un’altra serie di iniziative molto visibili. I like sui social si sprecano. La popolarità aumenta. Lo sguardo puntato verso il futuro ha diverse domande e una prima risposta.

Sarebbe, nel caso, il candidato del centrosinistra?
“Il movimento ‘Controcorrente’ non è nato come stampella, se avessi voluto quello avrei aderito a un partito. Piuttosto ho scelto la strada impervia di creare un contenitore che sta sopra al di sopra dei partiti, e che certamente guarda di buon occhio tutte le forze alternative all’attuale governo Schifani”.

Dunque?
“Io credo che la mia sarebbe, nel caso, una candidatura civica col sostegno di chi vuole bene a questa terra. Abbiamo bisogno di chiarezza, non di fazioni. Quel centrosinistra che addita Musumeci e Schifani dovrebbe ricordarsi dei disastri prodotti da Crocetta. Per me, ovviamente, Renato Schifani ha fallito su tutta la linea”.

Come immagina la sua ipotetica ‘discesa in campo’.
“Come la costruzione di una prospettiva nuova, basata su dieci punti. Intanto, non accetto la pantomima o i giochini”.

A cosa si riferisce?
“Mulè e Calderone scalciano, per non cambiare niente. Abbiano il coraggio di dirlo che l’attuale presidente è il peggiore che ci sia e compiano scelte conseguenti. Escano da Forza Italia e costruiscano una vera alternativa. Sono disposto a parlare con tutti, anche con i delusi del centrodestra. Però non accetto i giochetti di un Raffaele Lombardo che vuole governare e poi chiamarsi fuori, quando gli conviene”.

Le polemiche, in effetti, non sono mancate. Come quella sul film per ricordare la figura di Biagio Conte.
“Biagio Conte è di tutti, nessuno deve permettersi di strumentalizzare la sua figura per montare una polemica. Si parla di fondi pubblici, ci sono dei criteri per l’assegnazione. Quasi quasi, ed è un paradosso, sto dalla parte di Schifani…”.

I dieci punti. Al primo posto?
“Si deve ripartire dalla Sanità che è in fortissima crisi. Le faccio una confessione: ogni tanto mi camuffo e vado nei pronto soccorso per capire la situazione. Lì, negli ospedali, si consumano i drammi dei siciliani. Liberiamo la sanità dalla politica che premia i peggiori e lascia scappare i migliori. Vai a Milano per una visita e chi trovi? Un medico di questa terra costretto ad andare via”.

Secondo punto?
“Le infrastrutture. Non sono contrario al ponte per ideologia o per principio. Ma, nell’ottica del padre di famiglia e della razionalizzazione delle priorità, affermo convintamente che quella è una opera propagandistica e trionfalistica, ma senza un reale senso. Sono comunque un convinto democratico, chiederei ai siciliani, prima di agire, cosa pensano del ponte sullo Stretto”.

Vedremo in seguito gli altri otto punti. Qualcuno la accusa di essere populista.
“Se populismo significa parlare dei problemi irrisolti e risolverli, accetto la definizione. Sono un politico che lavora e che ha consenso per questo. Non sono solo like e dirette: ventimila voti alle Europee e settemila alle Regionali diranno pur qualcosa… Più che populista mi starebbe bene il termine ‘popolare’. Ho vissuto allo Zen per qualche anno, ho imparato a condividere la sofferenza, per stare vicino a chi non ha nessuno”.

Su Mondello ha smosso le acque, come si dice.
“Intendiamoci, però, il mio obiettivo non è una spiaggia libera devastata dagli incivili. Voglio ridare il mare ai palermitani e ho in testa un modello preciso. In Sardegna, ci sono i cosiddetti ‘guardiani del mare’. Se lasci un fazzolettino sulla sabbia, ti fanno passare i guai. Ho pensato al daspo per chi si comporta male. Ma perché dobbiamo rassegnarci all’equazione: pubblico uguale macerie?”.

Come va ‘Controcorrente’?
“Oltre le più rosee aspettative. Secondo l’ultimo sondaggio Svg, al momento, supereremmo il cinque per cento in tutte le province. Ci sono amministratori che sono passati con noi, dopo un attento screening. E siamo appena all’inizio”.

Alla fine si candiderà, onorevole?
“Non ho la candidite. Sono uno che lavora. Ho portato a casa risultati con la legge sul crack, sul femminicidio. Il metodo La Vardera funziona. E se funziona, perché no?”.


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