“Il successo di Italpress nasce da un’intuizione geniale e da una vocazione alla tenacia”. Con queste parole il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha raccontato l’epopea dell’agenzia Italpress, in un ricordo affettuoso degli esordi giornalistici insieme a Gaspare Borsellino che di tale realtà imprenditoriale e d’informazione fu vent’anni fa uno dei fondatori. Il calembour verbale “Fare impresa in Sicilia è veramente un’impresa. Farlo nell’editoria è un miracolo” accompagna un elogio alla perseveranza di Italpress, lodata anche da Gianni Petrucci.
I difficili equilibri dello sport sono stati al centro del convegno Politica nello sport o politica dello sport?, tenutosi questa mattina nella Sala del Cenacolo della Camera dei deputati a Roma, con cui l’agenzia di stampa con sede a Palermo ha voluto festeggiare il suo ventesimo compleanno. Un momento di confronto e dibattito a metà tra una puntata di “Porta a Porta “, con tanto di Bruno Vespa che faceva da moderatore ed un salotto da Domenica Sportiva. Perché i nomi che contano del mondo dello sport c’erano proprio tutti: Antonio Matarrese a Gianni Petrucci, presidenti rispettivamente della Lega Calcio e del Coni, Italo Cucci, direttore editoriale di Italpress, Rocco Crimi, sottosegretario allo Sport, e Giancarlo Abete, presidente Figc; ed anche, in rappresentanza del governo, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi e, con un’entrata a sorpresa in zona Cesarini, quando ormai la sua presenza sembrava impedita da un’inopportuna influenza, anche il ministro Alfano.
Il dibattito ha visto succedersi posizioni discordanti sul tema dell’autonomia del mondo dello sport rispetto alla politica con Petrucci che ha parlato di uno sport che ha sempre goduto di autonomia e Matarrese che ha definito perverso il rapporto nel quale la politica si insinua subdolamente nello sport e aspira, sbagliando, a sostituirsi al calcio.
di Isabella Pascucci