PALERMO – È stata l’unica gioia in un pomeriggio amaro per il Palermo: tra l’addio a Dybala e la sconfitta contro la Fiorentina, in casa rosanero solo Mato Jajalo ha avuto motivi per festeggiare. Un gol, il primo in Serie A, una prestazione di alto livello e una convocazione nella nazionale croata, proprio quando cadeva il suo ventisettesimo compleanno. Candeline spente col sorriso in volto, consapevole di aver raggiunto un diverso grado di maturità rispetto alla sua prima esperienza italiana, vissuta in un Siena avviato alla retrocessione: “Adesso gioco con la testa, ho più esperienza rispetto ai miei anni in Germania. Ero più giovane, giocavo un altro calcio. Sono contento”.
La gioia più grande, per Jajalo, è però rappresentata da una maglia a scacchi bianchi e rossi. Il centrocampista del Palermo è stato infatti convocato dalla Croazia per le sfide contro Gibilterra e Italia, un motivo d’orgoglio per lui e per i rosa. “Non è la mia prima convocazione – precisa Jajalo – sono comunque contento di fare parte di questa nazionale. Nella Croazia ci sono giocatori che fanno parte di grandi squadre, io voglio anche giocare, non solo fare vacanza. Giocare in Serie A ti porta ad andare in nazionale, è un campionato più difficile di quello croato”. E in Croazia-Italia potrebbe profilarsi uno scontro in salsa rosanero, con Jajalo da una parte e Vazquez dall’altra: “Ancora non ne abbiamo parlato”, glissa il centrocampista.
Per Vazquez arrivano comunque parole d’elogio da parte di Jajalo, che considera il compagno uno degli uomini capaci di fare la differenza nel Palermo: “Sappiamo tutti che ci sono due giocatori importanti come Dybala e Vazquez, due ragazzi che hanno fatto la differenza”. L’elemento più importante, però, si trova in panchina: “Iachini è stato più importante di mia moglie (ride, ndr). Mi ha aiutato tanto, non era facile per me arrivare e giocare subito”. Gettato nella mischia in un ruolo che non sembrava essergli congeniale, oltretutto: “Mi piace dove gioco adesso, non penso però ad un nuovo ruolo. Sono contento nella mia posizione. Non pensavo di giocare così tanto, sono arrivato quattro giorni prima della partita col Verona e ho giocato subito. Adesso gioco con la testa, penso che questo sia un mio punto di forza”.
Pur giocando più arretrato, Jajalo ha potuto festeggiare il suo primo gol in Serie A. È mancata la vittoria, ma almeno è arrivata una soddisfazione in una stagione nel complesso positiva: “Il mio gol l’ho festeggiato con gli amici, non è il primo che faccio”. Almeno da parte sua arriva un sorriso, in quella che è stata una settimana di addii: “Per me è stato molto importante, è arrivato al momento giusto. Mi sono fatto un regalo di compleanno, anche se purtroppo non abbiamo vinto”.