MESSINA – Al Messina vanno i complimenti, ma i tre punti se li prende la Juve Stabia. Un doppio rigore di Favasuli tra il 74′ e il 78′ punisce forse oltre misura un ottimo Messina, andato in vantaggio al 7′ con Scardina. Partita frizzante e divertente quella del “Menti”, con la squadra di Di Napoli incerottata per via delle numerose assenze, ben 7, ma che per un’ora abbondante ha fatto tremare una Juve Stabia frenetica ma che per ben tre volte ha dovuto fare i conti con i legni colpiti da Polak, Nicastro e Lisi. Con Ionut e De Vito fermi ai box e con Burzigotti Martinelli non pienamente recuperato, Lello Di Napoli deve lavorare un pò di fantasia, soprattutto per quel che concerne il reparto arretrato. Un reparto particolarmente verde, con Barilaro e Zanini terzini e Fusca e l’ex Mileto centrali. Poi formazione tipo, con Baccolo davanti alla difesa con Giorgione e Fornito a completare la mediana. In avanti Gustavo e Scardina in appoggio dell’unica punta Tavares.
Le vespe provano a pungere fin da subito ed infatti dopo 50 secondi, Diop arpiona una palla vagante nel cuore dell’area giallorossa, ma la girata dell’attaccante gialloblù viene murata. Al 7′ però arriva il gol del Messina, con Tavares che ruba un buon pallone sul vertice sinistro e lancia con delizioso assist Scardina, che s’inserisce tra Contessa e Polak per battere Russo con un preciso diagonale rasoterra. Dopo tanto sacrificio e qualche occasione sprecata nelle precedenti partite, per l’ex Lupa Roma è finalmente arrivata la prima gioia in maglia giallorossa. La Juve Stabia però non ci sta e già al 13′ sfiora il pari, punizione calciata da Contessa dalla sinistra, Polak colpisce di testa all’altezza del dischetto ma la sfera si ferma sul palo alla sinistra di Berardi, poi l’azione prosegue e l’estremo giallorosso dopo una presa area perde la palla ma Diop non è lesto ad approfittarne. Al 19′ si vede Gustavo che dal limite di sinistro prova ad impensierire Russo che blocca con qualche difficoltà. Nel capovolgimento di fronte la Juve Stabia fallisce la più clamorosa delle occasioni, con Del Sante che entra in area dalla destra mettendo in mezzo per Diop che però viene anticipato da Barilaro all’interno dell’area piccola, la sfera però arriva a Nicastro che coglie un palo a due passi dalla linea di porta. Al 32′ giallorossi vicinissimi al raddoppio, con Gustavo che di prima intenzione calcia uno splendido diagonale dalla sinistra che coglie in pieno in palo, prima che la difesa di Zavattieri si rifugi in corner. Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina si accende una mischia che favorisce Tavares, ma Russo è straordinario nel disinnescare il tentativo ravvicinato del giocatore portoghese. La Juve Stabia però dietro balla e un minuto dopo rischia di nuovo con Scardina che di tacco serve Tavares a rimorchio sempre nel vertice sinistro che prova a piazzarla sul secondo palo ma con poca fortuna. Momento complicato per la Juve Stabia, perchè il Messina non regala niente e il pubblico inizia a spazientirsi soprattutto perchè dopo i risultati del pomeriggio i padroni di casa sono più che mai costretti ad ottenere i tre punti. Al 41′ ci prova Romeo con una girata dopo un bel traversone di Cancellotti dalla destra, ma il tentativo del difensore campano si spegne in corner. Al 43′ termina la partita di Alessandro Berardi, costretto ad abbandonare il campo per un problema alla schiena. Al 45′ però la sfortuna continua ad accanirsi contro la Juve Stabia, in modo particolare all’indirizzo di Lisi che andando via a Barilaro che piazza dalla sinistra uno splendido tiro a giro che va a sbattere, neanche a dirlo, sul palo.
Terzo legno in 45 minuti per i padroni di casa, che al di là della frenesia dovuta alla necessità di dover raccogliere i 3 punti, deve fare i conti anche con degli episodi assolutamente avversi. Dall’altra parte c’è un Messina sornione, che concede qualche palla di troppo dietro, ma è normale viste le assenze, ma che quando riparte fa veramente male alla retroguardia campana, offrendo anche sprazzi di ottimo calcio. Di Napoli lascia negli spogliatoi Barilaro per dare spazio a Burzigotti, ma dagli spogliatoi esce un Messina voglioso e aggressivo che sfiora il raddoppio già al 46′ con Fornito che prova un pallonetto dal limite che termina di poco alto sulla traversa. Al 49′ Gustavo servito in area mette a sedere Polak, ma a tu per tu con Russo manda clamorosamente a lato, divorandosi letteralmente il 2-0. Dopo un inizio a ritmi bassi la Juve Stabia si scuote sfiorando il pareggio con Del Sante, che fa un tunnel a Burzigotti ma viene ipnotizzato dall’ottimo Addario che respinge con il piede. Pochi secondi è bravo Izzillo ad andare via sulla sinistra e dal fondo prova a sorprendere Addario che gli dice di no, prima che Favasuli mandi la sfera in curva. Il forcing dei padroni di casa si concretizza al 73′, quando il Sig. Amabile di Vicenza indica il dischetto dopo un contatto in area tra Diop e Fusca. Dagli undici metri si presenta Favasuli che calcia alla sinistra di Addario spiazzando l’estremo difensore peloritano. Pochi minuti e la scena si ripete, perchè Fusca, all’interno dell’area, devia con il braccio un tiro di Nicastro così il fischietto vicentino indica per l’ennesima volta il dischetto, mostrando il secondo giallo all’indirizzo del giovane difensore peloritano. Dagli undici metri và ancora Favasuli che cambia angolo, ma Addario è ancora una volta spiazzato. Nonostante l’inferiorità numerica però il Messina ci prova all’81’ con Gustavo, ma la sua conclusioen termina di poco sul fondo. All’87’ Nicastro sfrutta una bella torre di Del Sante e si gira calciando di sinistro, ma la risposta di Addario è strepitosa. Il Messina sfiora il pareggio un secondo prima del triplice fischio, quando Russo deve volare per impedire al bolide di Russo di finire sotto la traversa.
Chi si aspettava un Messina con la pancia piena ed arrendevole per via delle classifica tranquilla e delle numerose assenze è rimasto deluso, perchè quella del “Menti” è forse una delle migliori prestazioni esterne della stagione. Alla squadra di Di Napoli è mancato l’istinto del killer che gli avrebbe permesso di chiudere i conti ad inizio ripresa, ma poi la doppia ingenuità di Fusca ha spianato la strada alle vespe.