Katané, l'età greca tra mito e rito |La mostra dedicata a Catania - Live Sicilia

Katané, l’età greca tra mito e rito |La mostra dedicata a Catania

I reperti archeologici esposti testimoniano l’importanza che ebbe la città di Catania per il mondo greco classico.

Nell'ex manifattura tabacchi
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CATANIA – È stata inaugurata a Catania, nel pomeriggio del 16 giugno, un’importante mostra archeologica dal titolo: “Katane tra mito e rito. Testimonianze culturali di Catania greca”. La mostra, ospitata nei locali della ex Manifattura Tabacchi di Catania, è stata organizzata grazie alle intense e stimolanti sinergie intercorse tra Il Polo Regionale per i Siti Culturali di Catania e l’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBAM – CNR). 

L’allestimento dell’importante esposizione di reperti archeologici è stato coordinato da Maria Costanza Lentini, direttrice del Polo Regionale, e dai dottori Antonella Pautasso e Fabio Caruso, ricercatori dell’ IBAM – CNR di Catania, con la collaborazione del personale del Polo.

I reperti esposti, tutti di assoluto valore e significato storico e artistico, testimoniano l’importanza che ebbe la città di Catania per il mondo greco classico, nel periodo compreso tra l’inizio del VI e la fine del III secolo a.C. Il nucleo centrale dell’esposizione è rappresentata da una notevole selezione di ceramiche e terrecotte figurate d’età arcaica e classica rinvenute nel deposito votivo di Piazza San Francesco, uno dei contesti più ricchi del Mediterraneo occidentale. La mostra è inoltre completata da ulteriori testimonianze provenienti dai vari scavi condotti in passato nell’area urbana ed arricchita da tre sculture concesse in prestito dal Museo civico di Castello Ursino, tra le quali spicca il noto rilievo marmoreo con Demetra e Core. 

La direttrice Maria Costanza Lentini, nel suo discorso inaugurale ha auspicato che l’inaugurazione di questa mostra possa fare da viatico alla realizzazione del tanto agognato museo archeologico a Catania di cui si parla oramai da decenni ma che tra mille difficoltà economiche e burocratiche non ha ancora trovato spazio nelle agende degli amministratori della città etnea e degli assessorati regionali competenti in materia. 

Del medesimo auspicio è stato l’assessore ai Saperi e alla Bellezza Condivisa del comune di Catania, Orazio Licandro, che ha pure auspicato come la struttura in cui è ospitata l’attuale mostra possa fungere da volano per la realizzazione del museo archeologico di Catania e possa, al contempo, diventare un luogo di cultura sempre aperto alla cittadinanza.  

Nella stessa sede è stata pure inaugurata una mostra didattica dal titolo “Le terrecotte greche. Per chi? Perché? Come?” che rappresenta la “versione” italiana della medesima iniziativa che si è svolta lo scorso anno in terra di Francia con il titolo “Les terres cuites grecques. Pour qui? Pourquoi? Comment?” sotto l’organizzazione dell’Université de Lille 3, Sciences Humaines et Sociales, (Halma-Ipel) e dal Learning Center. Questa seconda mostra, che l’importante istituzione accademica transalpina ha voluto “prestare” ai colleghi italiani, si compone di pannelli didattici che spiegano, grazie a dettagliati testi e immagini, le tecniche produttive e il significato delle terrecotte figurate greche nei diversi contesti per i quali erano realizzate. L’esposizione parallela è, naturalmente, rivolta ad un pubblico più giovane quale è quello delle scuole dei diversi ordini e gradi essendo anche corredata da laboratori didattici di modellazione a mano e a matrice che entreranno a regime in occasione del prossimo anno scolastico.

L’allestimento della mostra didattica è stato curato da Antonella Pautasso (IBAM – CNR), in collaborazione con il personale del Polo regionale, tra cui i professori Maria Eleonora Bonincontro e Luca Zuppelli, del liceo artistico Emilio Greco di Catania, che hanno prodotto il materiale per i laboratori didattici.


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