di Alfredo Pecoraro (Ansa)
PORTO EMPEDOCLE (AGRIGENTO) – Persiane con il legno marcio, mensole in ferro che sostengono i balconi arrugginite, crepe sparse per quasi l’intera struttura, sterpaglie nel cortile. E ancora: manca la segnaletica per guidare turisti e visitatori, non ci sono distributori d’acqua né altri servizi aggiuntivi e spesso non c’è la carta igienica nel bagno, realizzato in una struttura in muratura all’esterno. Ecco come si presenta la casa-museo di Luigi Pirandello in contrada ‘Kaos’, a strapiombo sul mare, al confine tra Agrigento e Porto Empedocle. Collegata alla Biblioteca pirandelliana gestita dalla Regione siciliana, la casa-museo dello scrittore, un edificio del Settecento danneggiato da un esplosione e restaurato nel 1952, sembra abbandonata al suo destino.
L’ultima manutenzione è stata fatta ben 15 anni fa. E si vede. Dal soffitto filtra acqua nelle giornate di pioggia, col rischio evidente di crolli nelle stanze dove sono custoditi oggetti personali, fotografie, onoreficenze, recensioni, lettere, manoscritti e prime edizioni di libri con dediche autografe e il vaso greco servito per traslare le ceneri dal cimitero del Verano a Agrigento del grande scrittore, premio Nobel per la letteratura. “Non ci sono fondi”, allarga le braccia Gabriella Costantino, dirigente da qualche mese a interim della casa-museo, oltre che della Biblioteca pirandelliana. “Ho appena scritto al dipartimento Beni culturali per avere le risorse da destinare a interventi di somma urgenza”, spiega la dirigente. Quest’anno alla casa-museo non è stata fatta neppure la disinfestazione nè opere di diserbo, nonostante l’edificio si trovi all’interno di un parco con un percorso naturalistico fino alla tomba dello scrittore. “Ci sono le zecche – sussurrano alcuni dipendenti – Dobbiamo aspettare che qualche turista venga morso?”. Per celebrare l’anniversario della nascita (28 giugno del 1867) e quello della morte (10 dicembre del 1936) di Pirandello, la dirigente Costantino ha predisposto un programma di eventi, costo appena 13 mila euro. “Una cifra modesta, eppure non so ancora se mi accorderanno la spesa”, dice.
I proventi dei biglietti (4 euro) vanno alla Regione, una quota poi al comune di Agrigento, col quale la dirigente è in attesa di firmare la convenzione per potere avere assegnati almeno una parte dei ticket da reinvestire nella struttura. Intanto, le casse rimangono vuote. Tutto è lasciato alla buona volontà del personale che di tasca propria compra carta igienica, acqua, materiale di cancelleria. Quattro custodi a turno si occupano della biglietteria (una casetta in legno) mentre altri loro colleghi, con la medesima qualifica, si rifiutano di fare servizio nella casa-museo, preferendo rimanere a disposizione nella Biblioteca pirandelliana.