La Cassazione ha appena detto ‘no’ alla richiesta dell’ex numero due del Sisde Bruno Contrada di trasferire alla corte di Appello di Catania – dagli uffici giudiziari di Caltanissetta – la competenza ad occuparsi della richiesta di revisione del suo processo al termine del quale è stato condannato a dieci anni di reclusione per associazione mafiosa.
In particolare i supremi giudici della settima sezione penale hanno bocciato il ricorso di Contrada dichiarandolo “inammissibile”. Il difensore di Contrada, l’avvocato Giuseppe Lipera, aveva presentato il ricorso a Catania sostenendo che a Caltanissetta, dove la richiesta è stata già rigettata nel febbraio del 2008 con sentenza confermata dalla Cassazione nell’ottobre dello stesso anno, è presidente della corte d’appello Francesco Ingargiola. Lo stesso giudice che ha presieduto il tribunale di Palermo che nell’aprile 1996 condannò Contrada. Secondo il penalista “la corte d’appello di Caltanissetta non possiede la serenità necessaria per valutare obiettivamente l’istanza di revisione”. Ma la tesi non è stata assolutamente condivisa dalla Cassazione. (Ansa).