Sembrava essersi conclusa con un “e vissero felici e contenti” la vicenda delle tre partecipate della Regione siciliana, Multiservizi, Biosphera e Beni Culturali spa, ma in base alle denunce di alcune sigle sindacali sembra non essere effettivamente così.
L’oggetto della denuncia è una circolare firmata dall’assessore all’Economia, Gaetano Armao, i cui destinatari sono: il nuovo cda della Sas , la nuova azienda consortile che dovrebbe assorbire i dipendenti delle tre partecipate, il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e il ragioniere generale Biagio Bossone.
“Il documento – spiega il segretario della Uiltcs, Pietro La Torre – è stato inviato senza che alcuno dei soggetti presenti al tavolo venisse opportunamente, e per correttezza deontologica, informato di tale iniziativa, ovvero delle decisioni assunte senza tenere in alcun conto né del confronto che si è sviluppato in quella sede né delle conclusione a cui in quella sede si poteva pervenire. Conseguentemente – continua La Torre – una trattativa estremamente delicata per la crescente tensione esistente fra i lavoratori, e per gli evidenti errori di conduzione di tutta la partita riferita al richiamato riordino da parte del medesimo assessore, si è trasformata in una farsa che, alla luce degli atti compiuti, non ha risolto alcuno dei problemi sul tappeto ma – conclude – ha posto sulle spalle degli amministratori ipoteche e pesi che difficilmente troveranno soluzione in assenza di un autorevole e definitivo intervento di natura politica”.
Per Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl regionale Sicilia : “Armao è come Penelope, però con fuso orario diverso. Infatti, cuce di notte e scuce di giorno. Solo questa parafrasi può motivare l’inspiegabile comportamento dell’Assessore che se da un lato nella notte tra il 2 e il 3 luglio sottoscrive con tutte le organizzazioni sindacali regionali l’accordo politico-sindacale per la definizione del piano di riordino delle società partecipate dall’altro – conclude Mimma Calabrò – nel corso della giornata del 3 divulga una direttiva da lui stesso firmata datata il 2 luglio e, pertanto, antecedente alla firma del suddetto, il cui contenuto risulta essere in netto e palese contrasto con quanto sottoscritto dalle parti in seno al suddetto accordo politico-sindacale”.
La circolare contiene, oltre ad una panoramica della situazione attuale e un calendario di scadenze per la nuova dirigenza – composta dal presidente Gianni Silvia, dal dirigente generale della Sanità, Salvatore Sammartano, e dal consigliere Mario Pisciotta – anche una serie di disposizioni “comportamentali” che il cda dovrebbe seguire in materia di assunzioni e di trasferimento del personale.
“Non sussiste dubbio alcuno sul fatto che, trattandosi di nuove assunzioni – cita un passaggio della circolare dell’assessore Armao – la società potrà inquadrare i dipendenti nel modo che riterrà più opportuno e rispondente alle proprie esigenze, attribuendo loro il trattamento economico corrispondente all’inquadramento secondo il Ccnl del comparto dei dipendenti dell’amministrazione regionale siciliana. Quanto in precedente percepito non assume dunque, alcun rilievo, così come alcun diritto può essere vantato dai lavoratori per l’anzianità precedentemente maturata. Conclusivamente, ferme ed impregiudicate restando le pur auspicabili esigenze di tutela dei livelli occupazionali e dei legittimi inquadramenti non può revocarsi in dubbio – continua Armao nella nota – che debba darsi priorità assoluta agli equilibri di bilancio della nuova società ed al rispetto dei vincoli di spesa indicati negli atti di programmazione aziendale”.
Insomma, i sindacati sono di nuovo in allarme e parlano già di “circolare che vanifica l’accordo stipulato nelle prime ore di ieri”, nonostante oggi l’assessore all’Economia abbia precisato che non vi è alcuna trappola sottesa: “Non c’è alcun atto che vanifichi l’accordo raggiunto sulla riorganizzazione delle società partecipate del settore dei servizi. Solo una circolare che ha fatto il punto sulla situazione – afferma Armao – Gli atti amministrativi che sono stati emanati, richiamati dall’accordo, sono tanto necessari quanto coerenti per consentire di giungere all’obiettivo che tutti, governo, società e sindacati, intendono conseguire. In tal senso sono disponibile ad ogni tipo di confronto che sia scevro da distorsioni. C’è solo bisogno di marciare adesso nella stessa direzione e di mantenere i tempi concordati per dare certezze ai lavoratori sul loro futuro, senza mai perdere di vista gli equilibri di bilancio e l’economicità di gestione. Come ho già affermato – conclude l’assessore all’Economia – non c’è bisogno di speculazioni né da parte della politica né, tanto meno, da parte di alcuni sindacalisti che intendono tutelare anche qualche interesse indifendibile”.