BRUXELLES – La Corte Ue ha respinto definitivamente il ricorso dell’Italia contro il taglio di circa 380 milioni di euro ai fondi europei per la Sicilia (Por 2000-2006), a causa delle gravi carenze nella gestione e nei controlli. A partire dal 2005 la Commissione ha effettuato una serie di audit, riscontrando gravi carenze e varie irregolarità, alcune accertate dall’Olaf, l’organismo europeo anti frode. Il 17 dicembre 2015, la Commissione ha ritenuto che, a causa delle irregolarità “singole e sistemiche constatate”, il contributo finanziario dovesse essere ridotto di 380 milioni. L’Italia ha presentato un ricorso al Tribunale dell’Unione europea, che l’ha rigettato il 25 gennaio 2018. L’Italia ha quindi impugnato la sentenza davanti alla Corte di giustizia, che oggi respinge integralmente il ricorso dell’Italia, confermando le valutazioni del Tribunale.
“Continuiamo a pagare errori del passato per una cattiva gestione finanziaria. Miliardi di euro sottratti al territorio. Chi ha sbagliato deve pagare”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, commentando la decisione della Corte di giustizia dell’Unione europea che ha respinto il ricorso dell’Italia contro i tagli ai fondi della Sicilia, per il periodo 2000-2006, per “gravi carenze nella gestione e nei controlli”. (ANSA).