È un quadro sconfortante quello delineato oggi al primo congresso della Fisascat Cisl Palermo-Trapani, riunitosi oggi al San Paolo hotel del capoluogo siciliano. Il segretario generale Fisascat Cisl Mimma Calabrò, confermata all’unanimita’ alla guida del sindacato, ha parlato chiaramente di una vera e propria emergenza, quella delle aziende siciliane colpite da una crisi che si è riversata sui lavoratori: solo nel 2012 sono 109.509 i lavoratori costretti in cassa integrazione e mobilità e il dato sembra già fare storia nel 2013. I settori toccati da questa situazione di precarietà sono quelli del turismo, dei servizi, del commercio e dell’edilizia: sebbene i dati non siano definitivi, il massiccio incremento del ricorso agli ammortizzatori sociali da parte dei lavoratori è un chiaro segnale del momento critico che l’economia dell’Isola sta attraversando.
I numeri preoccupano in diverse prospettive: le richieste di cassa integrazione in deroga nel 2012 sono state 19mila mentre le aziende in liquidazione hanno raggiunto l’altissimo numero di 5.183, con un incremento del 6% rispetto il 2011. La lunga lista delle aziende coinvolte nella crisi è conosciuta, basti citare casi esemplari da Grande Migliore a Aligrup, dallo stabilimento Fiat di Termini Imerese al Gruppo Livorsi: la proposta della Fisascat per far fronte ad una situazione di assoluta emergenza è stata, nei mesi scorsi, quella di istituire un Osservatorio permanente del Commercio e del Terziario, per tentare di monitorare il settore.
I dati dei lavoratori in cassa integrazione e mobilità provincia per provincia
Riportiamo infine il grafico integrale in cui è possibile vedere i dettagli, provincia per provincia, della situazione in cui versano i lavoratori siciliani.
