La denuncia del "Sap": scomparsa la targa alla memoria di Filippo Raciti

La denuncia del “Sap”: scomparsa la targa alla memoria di Filippo Raciti

"Un attacco a tutti noi, intitoliamogli lo stadio".

CATANIA. Di seguito la nota stampa inviata nelle scorse ore dal Sindacato di Polizia, Sap:
“Sono trascorsi 15 anni dalla morte, allo stadio Angelo Massimino di Catania, dell’Ispettore Filippo Raciti. Quel tragico giorno creò un vuoto e un grande senso di cordoglio in tutta Italia tanto da fermare le partite di calcio per una settimana.
Oggi a distanza di 15 anni, quella fetta di società criminale, anti polizia e sportiva, ma che nei fatti si palesa violenta, ha ulteriormente offeso la memoria di un servitore dello Stato.

Questa mattina, dopo innumerevoli volte, in cui la targa in memoria di Raciti era già stata profanata e vilipesa, è definitivamente scomparsa dal luogo dietro lo Stadio Angelo Massimino di Catania. La targa “Largo Filippo Raciti” non è stata ancora ritrovata. 
A corollario di questo increscioso evento, un accadimento altrettanto sgradevole che negli scorsi giorni ha visto un reparto della Mobile e nello specifico quello dei Falchi di Catania, aggrediti da un gruppo di delinquenti della stessa comunità, nel quartiere San Cristoforo, mentre operavano due arresti nei confronti di due rapinatori.

Giuseppe Coco, Segretario Nazionale del SAP, manifesta il suo sdegno per tale evento e la propria vicinanza alla famiglia, ancora una volta colpita nella perdita e nella memoria. 
“Questo non è solo un attacco al ricordo di un servitore dello Stato che si è speso alacremente e nello svolgimento delle sue funzioni, ma è un attacco a tutti noi. A tutto il comparto sicurezza e di Polizia. – continua Coco – Oltre allo sdegno che tale gesto ha creato, ci rendiamo conto che è sempre più in crescendo una narrativa contro le Forze dell’Ordine.
Avvenimenti del genere, ci danno il parametro nazionale e locale, di una nascente avversione nei confronti di chi indossa una divisa e che si trova ad operare per lo Stato. Questo quadro dovrebbe darci la misura della gravità della situazione, portandoci a riflettere su come siano necessari nuovi interventi legislativi, che servano a condannare e sanzionare severamente tali comportamenti contro le Forze dell’Ordine”.

Aggiunge Tommaso Vendemmia, sempre del Siap:

“Era la sera del 2 febbraio 2007 quando un evento sportivo molto atteso e partecipato dai tifosi del Catania e del Palermo fu  macchiato da un orda di delinquenti che attaccarono le forze dell’ordine e uccisero l’ispettore Raciti. Da quel giorno  cambiarono le regole e al sicurezza intorno agli stadi  e soprattutto,  attraverso la vedova Raciti, Sig.ra Grasso Marisa,  vi fu una grande campagna di sensibilizzazione. Filippo Raciti,  un poliziotto come tanti altri che dedicano la loro vita al servizio dei cittadini e delle istituzioni,   poliziotti che  in questo ultimo periodo hanno dato prova di quanto la Polizia di Stato è importante nel tessuto sociale italiano. Purtroppo  ancora tanti  non trovano di meglio che infangare e colpire questo corpo con ogni mezzo,  dal più violento al più vile e ancora oggi a distanza di tanto tempo,  si continua ad offendere la memoria di un poliziotto che ha dato la vita per i cittadini e per l’istituzione che rappresenta. Noi del Siap  esprimiamo condanna per il vile gesto  di offesa  e spregio della memoria di Filippo,   siamo vicini alla famiglia Raciti  e chiediamo alle istituzioni cittadine  di dare un forte segnale alla gente catanese,  quella vera ma anche un richiamo alla legalità e al sano sport.
Intitoliamo lo stadio catanese  a Filippo Raciti”.


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