Le discariche non sono più quelle di una volta. Neppure quelle abusive si limitano all’eternit, all’amianto e ai frigo vecchi. Oggi si fanno discariche anche con casse da morto e lapidi da cimitero. La scoperta l’hanno fatta a Ribera, nell’agrigentino, i carabinieri. A due passi dal cimitero comunale, infatti, è stato ritrovato un vero e proprio arsenale funebre, completo di tutto il necessario per la sepoltura: carcasse di zinco – le stesse che servono a coprire i defunti – coperchi di casse da morto e poi lapidi con incisioni, fiori finti e candelabri. La segnalazione è arrivata da alcuni abitanti del posto, nei quali la curiosità è stata destata proprio da una cassa mortuaria, in bella vista. Da lì l’indagine, che si è prolungata per diversi mesi e che ha portato alla luce la discarica. I carabinieri della tenenza di Ribera, insieme con quelli del comando provinciale di Agrigento – tutti agli ordini del colonnello Di Iulio – indagano a tutto campo. Al momento, stando alle fonti ufficiali, non ci sono tracce di resti umani. L’ipotesi principale, al vaglio degli inquirenti, è quella da sovranumero di defunti. Al cimitero di Ribera, troppo pieno di morti, si sarebbero effettuate delle tumulazioni. Le ossa, trasferite in comode cassettine, avrebbero lasciato vuote, però le casse. Da lì la scelta, per nulla ecologica, di smaltire il tutto nelle campagne vicine al camposanto. Al momento, però, lo specificano anche gli inquirenti, questa è solo una delle piste. Le indagini continuano, il terreno, dove sono stati ritrovati i rifiuti “speciali” è sotto sequestrato e setacciato, centimetro, per centimetro. Nei cittadini del centro marinaro lo stupore e lo sgomento per quanto accaduto.
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo