PALERMO – Il patto di non belligeranza tra governo e opposizioni all’Ars regge e così la Finanziaria ha preso il largo in un mare relativamente tranquillo. L’aula ha approvato le prime otto norme di una manovra snella, accantonando comunque gli articoli considerati più a rischio. A Sala d’Ercole anche il governatore, Renato Schifani, così come aveva promesso alla vigilia della prova d’aula. Il presidente della Regione ha seguito da vicino per tutto il giorno l’evolversi delle trattative, in contatto anche con il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno. “L’asse tra i due è molto solido”, assicurano da Palazzo d’Orleans.
Regge l’accordo governo-opposizioni
L’intesa raggiunta nella tarda mattinata di ieri, che ha spostato la data limite per l’approvazione del ddl all’8 gennaio scongiurando comunque l’esercizio provvisorio, ha consentito un avvio soft. Dopo l’ok allo schema del Bilancio 2024-2026, Partito democratico, Movimento cinque stelle e Sud chiama nord hanno ritirato quasi tutti gli emendamenti soppressivi presentati agli articoli della Finanziaria in esame, favorendo così la marcia della manovra. In cambio otterranno la possibilità di inserire le proprie proposte nel maxi emendamento finale alla manovra.
Finanziaria, le prime norme approvate
Semaforo verde, intanto, alla norma che destina 350 milioni di euro a Comuni, città metropolitane e Liberi consorzi. Via libera anche al fondo da quaranta milioni di euro per le spese di progettazione che i Comuni devono affrontare per potere avanzare dei progetti a valere su risorse comunitarie, statali e regionali. Il governo convince anche il deputato FdI Nicola Catania a ritirare l’emendamento che dimezzava il fondo per destinare venti milioni di euro ai viticoltori colpiti dalla peronospora e dalle emergenze climatiche: su questo fronte, infatti, potrebbero arrivare delle novità da parte della Finanziaria nazionale.
Ok alle misure per i dipendenti regionali
Passano anche una serie di norme relative al personale della Regione: aumento del salario accessorio e riclassificazione dei dipendenti delle categorie più basse. Stralciata dal governo, dopo un dibattito durato quaranta minuti, la norma che prevedeva l’accensione di una polizza sanitaria integrativa per i dipendenti regionali: “Non serve una legge, si tratta di materia da affrontare nell’ambito della contrattazione collettiva”, hanno obiettato le opposizioni e così, nel clima benevolo dell’aula, il governo ha ritirato l’articolo.
Le spine nella maggioranza
Accantonato l’articolo 4 (risorse ai Comuni per le manifestazioni), sul quale esiste un problema interno tra due forze di maggioranza: FdI e Dc. La norma crea un fondo da tre milioni di euro per il 2024 e da due milioni per ciascuno degli esercizi finanziari 2025 e 2026. L’erogazione dei contributi, secondo quanto previsto dall’articolo, viene affidata all’assessore regionale alle Autonomie locali, carica ricoperta al momento da Andrea Messina (Dc). Contro questo disegno si è levata la voce della deputata FdI Giusy Savarino: “Per interventi di questo tipo c’è già la competenza di altri assessorati”, ha spiegato. Contrario anche il Pd, con Nello Dipasquale: “L’assessorato alle Autonomie locali non può diventare un ‘contributificio'”. Davanti a queste critiche e dopo avere ascoltato il parere del governo, Galvagno ha annunciato l’accantonamento dell’articolo.
Fondi per l’assessorato all’Agricoltura e la Lipu
Ok al fondo da un milione di euro per il 2024 (che sale a due milioni per il 2025) destinato a finanziare le iniziative connesse al riconoscimento della Sicilia come “Regione europea della gastronomia 2025”: le chiavi del forziere, in questo caso, saranno nelle mani dell’assessorato all’Agricoltura, guidato dal leghista Luca Sammartino. Altri settantamila euro, infine, sono stati assegnati alla Lipu, che tiene in piedi un centro di recupero della fauna selvatica a Ficuzza, nel Palermitano. Oggi nuova seduta a partire dalla mattinata.