CATANIA – Era tutto pronto per la firma oggi, ma, con molta probibilità, biosognerà aspettare la settimana prossima. L’iter per assegnare i locali del centro di San Cristoforo ai piccoli musicisti si è bloccato davanti la bozza di contratto presentato dall’amministrazione comunale alla Fondazione La città invisibile, che ha parlato di “norme scoraggianti” e di “clausole capestro”, rifiutando, al momento, di sottoscrivere alcunché.
Lo spiega a chiare lettere la presidente Alfia Milazzo. “Ci hanno offerto 3 foglietti di carta in cui si pongono i termini del contratto – scrive – e questo prevede in sintesi una permanenza temporanea senza indicare una data di termine, salvo una generica conclusione della procedura di affidamento in seguito a bando; la completa responsabilità (civile, penale e patrimoniale) sul Midulla che ci viene consegnato in normale stato (cosa che non è accertata, anzi vi sono delle parti che sono ammalorate dalla pioggia) e in caso di lavori dovremmo provvedere noi a nostre spese senza poter richiederne rimborso; ci viene attribuito l’obbligo di consegnare senza preavviso i locali al Comune per 16 ore settimanali, ore di cui noi pagheremmo comunque le spese e di cui rimane l’attribuzione della completa responsabilità, ore che possono coincidere con quelle delle nostre attività, creando l’inutilità dell’assegnazione. A questi temi avevamo posto attenzione con l’Assessore Girlando – prosegue – il quale, con il sindaco, ci aveva assicurato la sua assoluta disponibilità a facilitare il nostro gravoso impegno nel quartiere sollevandoci da oneri vari. Cosa che non è prevista invece dal contratto. Perchè mai – si domanda – una realtà meritevole e totalmente gratuita, assolutamente povera e priva di finanziamento pubblico, come la nostra, dovrebbe accettare clausole capestro capaci di infliggere sicuro insuccesso alla più ricca delle opere di volontariato? Perchè dovremmo rischiare di portare sul lastrico l’intera attività?”.
Parole dure, quelle della presidente Milazzo, temperate però dall’assessore al Patrimonio Girlando che, nello spiegare come il contratto sia standard, conferma la disponibilità dell’amministrazione a sostenere concretamente le attività della Fondazione e dell’orchestra. “Eravamo pronti a firmare oggi – afferma. La direzione Patrimonio ha predisposto un modello contrattuale standard, per cui le preoccupazioni del caso sono ingiustificate”. Ma va oltre l’assessore, evidenziando come, la richiesta da parte del Comune di poter usufruire comunque del Midulla per alcune ore la settimana sia stata inserita per evitare che le spese per le utenze fossero tutte a carico degli affidatari. “Le ore che abbiamo chiesto – dice – le abbiamo inserite per evitare di fare pagare le utenze, come la luce, che così rimangono a carico del Comune”.
In ogni caso Girlando si dichiara fiducioso di una prossima composizione dell’intera vicenda. “Ho invitato i rappresentanti della Fondazione per martedì prossimo – sottolinea – dicendo loro di portare i consulenti che vorranno portare e dico sin da adesso – aggiunge con il sorriso sulle labbra – non li farò andare via senza che abbiano firmato. La Fondazione Città invisibile è in fase di crescita – conclude – e noi siamo assolutamente disponibili a farli crescere”.
La lettera pubblicata precedentemente è stata erromeamente attribuita alla fondazione Città invisibile anziché agli AMMINISTRATORI DI FRATERNO SOSTEGNO AD AGNESE BORSELLINO. Ce ne scusiamo