La giunta vara il piano Farmacie | Pronte ad aprire 29 nuove attività - Live Sicilia

La giunta vara il piano Farmacie | Pronte ad aprire 29 nuove attività

L'amministrazione presenta un maxi-emendamento allo schema Latella, che adesso andrà in consiglio comunale. Ecco dove apriranno i nuovi punti, ai quali se ne aggiungeranno altri cinque il prossimo anno.

Comune di Palermo
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PALERMO – Ventinove nuove farmacie a Palermo, che nel 2015 saliranno a 34 per un totale di 206 in tutta la città. Cambiano le regole nella rete dei presidi farmaceutici del capoluogo siciliano: la giunta Orlando ha infatti approvato una delibera che dovrebbe consentire di sbloccare l’impasse su un piano bloccato dal Tar e oggetto di polemiche e ricorsi. Una vicenda intricata che si intreccia con quella del concorso per le 222 nuove farmacie di tutta la Sicilia. Ma andiamo con ordine.

Il governo Monti, nel 2012, ha cambiato i parametri: non più una farmacia ogni 4mila abitanti, ma una ogni 3.300, il che si traduce a Palermo in aumento di 27 punti, che si aggiungono ai 172 esistenti (di cui due ancora da assegnare). Al Comune tocca infatti stabilire le occupazioni, mentre sono le Regioni a fare i concorsi per selezionare chi avrà diritto alle licenze. L’allora commissario Luisa Latella decide così di approvare un piano, con i poteri della giunta, che però diventa oggetto di ben 20 ricorsi al Tar. Il 23 novembre del 2012 l’amministrazione Orlando decide allora di rivedere il tutto, accogliendo in parte i rilievi dell’Ordine dei farmacisti e dell’Asp, salvo poi bloccare tutto per tornare al piano Latella. Un pasticcio in piena regola in cui interviene perfino la giustizia amministrative che, con più sentenze, stabilisce due principi: non solo che il piano deve approvarlo il consiglio comunale e non la giunta, ma anche che Palazzo delle Aquile non poteva decidere di fermare il piano Orlando avendo fermato anche quello Latella. Una bella strigliata di orecchie per piazza Pretoria.

Un guazzabuglio amministrativo che si intreccia con la necessità di approvare il piano entro la fine del 2014, onde evitare il commissariamento da parte della Regione che sta espletando il concorso. Una riunione dei capigruppo del consiglio comunale con la giunta, tenutasi a fine ottobre, ha così optato per una via d’uscita: un maxi-emendamento proposto dall’amministrazione attiva che modifichi il piano Latella, ovvero il primo, trasformandolo di fatto nel piano Orlando, su cui sia Ordine che Asp hanno già dato parere, per lo più positivo.

Adesso toccherà a Sala delle Lapidi intervenire, prima che a farlo sia la Regione. Ma cosa prevede il maxi-emendamento? Le 29 farmacie dovrebbero aprire i battenti a Boccadifalco, Uditore, Montegrappa, Oreto, Noce (2), Settecannoli (3), Brancaccio, Zisa, Villagrazia (4), Villatasca, Altarello, Borgo Nuovo, Cruillas (4), San Lorenzo (2), Tommaso Natale, Partanna (2) e Pallavicino (2). Nel 2015 bisognerà invece stabilire dove far aprire le altre cinque. Al consiglio toccherà decidere se recepire l’emendamento della giunta, modificarlo o farne carta straccia, mantenendo come base il piano Latella.

La mossa dell’amministrazione, però, rischiava di scatenare più di una polemica con il consiglio comunale e oggi stesso, in tarda serata, è arrivata una nota dell’assessore Giovanna Marano: “Lo schema di emendamento, sul quale sono già stati sentiti sia l’Asp che l’ordine dei Farmacisti, sarà illustrato, prima della formale sua proposizione al Consiglio comunale, alla Conferenza dei capigruppo”.

“Prendiamo atto della volontà dell’amministrazione di voler portare l’atto alla capigruppo così come concordato – dice il capogruppo forzista Giulio Tantillo – leggeremo il maxi-emendamento così come proposto e vedremo se mette tutti d’accordo, ma soprattutto se questo soddisfa l’intera città. Mi auguro ci sia la condivisione delle associazioni di categoria e dei cittadini, la più ampia possibile, e che il piano possa vedere la luce in tempi celeri”.

“Finalmente la giunta esprime il suo parere sull’argomento, la commissione Attività produttive si riunirà congiuntamente con la Quarta commissione nei prossimi giorni per vagliare le proposte in campo, anche se personalmente credo che qualcosa vada rivista. Questo atto vogliamo definirlo, ma è giusto non mortificare o danneggiare chi magari non ha santi in paradiso”, dice il presidente della Seconda commissione Paolo Caracausi (Idv).


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