La Grande bruttezza |Viaggio tra inciviltà e degrado - Live Sicilia

La Grande bruttezza |Viaggio tra inciviltà e degrado

Welcome to Catania. Abbiamo fatto un piccolo tour, quello che potrebbe fare ogni turista che dovesse arrivare in città con una nave da crociera. In poco tempo potrebbe vedere il meglio che la città ha da offrire, ma quel che vede è il peggio. GUARDA LA GALLERIA FOTO

il Reportage
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Piazza Duomo

Piazza Duomo

CATANIA – Non si può certo definire un’immagine da foto ricordo quella scattata da LivesiciliaCatania al centro storico della città. Nella Catania a perenne vocazione turistica continuano infatti a convivere le bellezze storiche e monumentali, abbondanti e disponibili, da fare invidia a ogni altra realtà, con il caos e l’assenza di regole che caratterizzano la città etnea. Ci siamo limitati ad attraversare il cuore del centro storico cittadino, partendo da piazza Duomo, sede di Palazzo degli Elefanti, circumnavigando l’isolato, ricco di siti di interesse, per tornare al punto di partenza. Insomma, abbiamo fatto un piccolo tour, quello che potrebbe fare ogni turista che dovesse arrivare in città con una nave da crociera. In poco tempo potrebbe vedere il meglio che Catania ha da offrire, ma quel che vede è il peggio. In appena alcune centinaia di metri, infatti, intorno al Palazzo di città sembra di assistere al trionfo del caos, dell’illegalità, del disprezzo delle regole.

Il reportage.

<p>Automobili posteggiate in piazza Duomo</p>

Partiamo da piazza Duomo, bellissima baciata dal sole. Dovrebbe essere isola pedonale ma – lasciando stare i trenini turistici su gomma – andando verso Porta Uzeda notiamo una lunga fila di macchine posteggiate.”C’è un convegno all’Arcivescovado”, ci dicono. Ma questo non dovrebbe essere un motivo per trasformare parte della piazza in parcheggio. Continuando in direzione Villa Pacini, non appena attraversiamo Porta Uzeda è una sorta di suk arabo quello che ci troviamo davanti. Automobili sulla banchina da un lato, sapientemente custodite dal posteggiatore abusivo di turno, e banchi e bancarelle piene di ogni merce, lungo tutto il marciapiede di via Dusmet limitrofo alla “Vill’e varagghi”, ben allineati fino alla Pescheria. Qui, accanto al mercato regolare, i cui operatori si lamentano e non poco infatti, convivono venditori di vari prodotti, presenti a ogni angolo. Risalendo verso le

<p>Terme dell'Indirizzo. Non c'è più il cartello </p>

Terme dell’Indirizzo, la scena non cambia. Ma qui, di fronte a un sito archeologico di epoca romana, c’è sono un grande parcheggio. Il cartello turistico con i numeri di telefono da chiamare per prenotare la visita – le terme sono chiuse ed è possibile accedervi su prenotazione – non c’è più. Solo un pannello informativo scarabocchiato.

Ci spostiamo su via Vittorio Emanuele per tornare al Duomo. Lo facciamo attraversando la via Sant’Anna, dove si trova la casa natale di Giovanni Verga “presidiata” da un’automobile comodamente posteggiata sul marciapiede, proprio di fronte l’ingresso della dimora dello scrittore. Da qui fino al poco distante Palazzo di città, è un trionfo di macchine posteggiate ovunque. Compreso il sagrato della chiesa di San Francesco.

Uno spettacolo indecoroso che, nasconde il bello custodito nel cuore della

<p>Auto posteggiata sul marciapiede di fronte la casa di Verga</p>

città, da offrire ai turisti, ma anche agli stessi catanesi. Un’immagine in contrasto con i proclami dell’attuale amministrazione comunale che, sin dall’insediamento, ha parlato del settore come uno dei principali su cui puntare per rilanciare l’immagine e l’economia cittadina. Quello crocieristico, in particolare, è stato al centro delle dichiarazioni del sindaco Bianco e dell’assessore alla Bellezza, Orazio Licandro, meno di un anno fa. Era agosto quando il delegato ai Saperi e il primo cittadino presentavano “Piovono turisti”. In particolare Licandro, di fronte ai 12 mila visitatori attesi, parlava della “nuova filosofia dell’accoglienza che potremmo definire olistica. Sotto il coordinamento dell’amministrazione comunale -diceva –  è l’intera città che deve essere coinvolta nell’occuparsi, in tutte le sue espressioni, dei turisti: dagli esercenti agli addetti alle strutture ricettive ed enogastronomiche, da chi produce e offre cultura fino ai comuni cittadini. Turismo e cultura sono risorse fondamentali per il Rinascimento della nostra città”.

 

 

 

 


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