La lite e l'omicidio al panificio | Condannati due minorenni - Live Sicilia

La lite e l’omicidio al panificio | Condannati due minorenni

Il fatto sconvolse la comunità di Floridia.

SIRACUSA– Omicidio volontario con l’aggravante dei futili motivi: questa l’imputazione con cui il tribunale dei minori di Catania ha condannato i due minorenni S. F. e D. B. per l’assassinio, in concorso, di Sebastiano Sortino titolare di un panificio a Floridia. 18 anni al primo,17 anni e 4 mesi al secondo: queste le pene inflitte dal giudice, lette nel dispositivo ancora al netto delle motivazioni. L’udienza si è svolta con il rito abbreviato, come da richiesta formulata lo scorso marzo dai legali Antonio Meduri e Paolo Germano, che aveva mandato in archivio la decisione del tribunale di procedere con giudizio immediato. Un terzo giovane fu arrestato per quell’episodio, Dylan Foti, unico maggiorenne: per lui, agli arresti domiciliari, la posizione si è via via alleggerita rispetto agli altri due e comunque il suo percorso processuale scorre altrove in quanto unico maggiorenne.

L’assurdo fatto di sangue lo scorso settembre scosse particolarmente l’opinione pubblica. Si trattò dell’omicidio di un uomo da tutti ritenuto persona perbene e onesto lavoratore, componente tra l’altro del direttivo della locale associazione Antiracket. Ma all’origine del grave episodio di sangue non ci fu volontà estorsiva. Arrivò dopo una lite al culmine dell’ennesimo “comportamento chiassoso e irriverente” dei giovani all’interno del panificio della vittima, come ricostruirono gli inquirenti. Alle prime ore di una domenica mattina si erano presentati al panificio per consumare pizzette e cornetti, e cominciarono a lanciarsi pezzi di pellet, il combustibile utilizzato nei panifici per l’accensione del forno. Comportamento che indusse un dipendente a chiamare il titolare che si precipitò al panificio con la propria auto e cacciò malamente i tre giovani “esasperato da una condotta che andava avanti da tempo”.

Uno “sgarro”, che i tre non digerirono: ciò li indusse a consumare la vendetta pochi minuti dopo all’esterno del panificio. Il processo ha ricostruito che fu D.B. l’esecutore materiale, mentre la pistola era di S.F. Sei i colpi esplosi, uno mortale. Oggi, dunque, le prime condanne. Il giudice ha concesso a entrambi gli imputati l’attenuante della minore età equivalente però all’aggravante dei motivi abbietti e futili. Per D.B. 17 e 4 mesi. Per S. F. 18 anni. Il pubblico ministero aveva chiesto tanto quanto. Mentre per gli avvocati, che si sono limitati a chiedere il minimo della pena in quanto si è trattato di un processo in cui entrambi gli imputati erano rei confessi, faranno appello. “La sentenza nel merito è giusta ma dal punto di vista sanzionatorio è eccessiva”, si è limitato a dire il legale di D.B. Antonio Miduri.

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