Province, trovata l'intesa |Il nuovo testo oggi all'Ars - Live Sicilia

Province, trovata l’intesa |Il nuovo testo oggi all’Ars

A tarda notte l'intesa era ancora lontana. Il clima per nulla disteso tra i rappresentanti dei partiti all'Ars. Presente anche il ministro D'Alia. Non c'è Crocetta, bloccato dall'influenza. Domani pomeriggio riprende la discussione in Aula.

Il vertice
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PALERMO – Anche i consiglieri comunali potranno eleggere il presidente e la giunta dei liberi consorzi. Mentre il limite dei nove enti sarà solo un dato “di partenza”. Nuovi liberi consorzi infatti potranno formarsi sulla base di alcuni requisiti. Tra cui quello del limite minimo dei 150 mila abitanti e sulla continuità territoriale tra Comuni.

Sono queste le maggiori novità scaturite dal vertice di maggioranza che si è tenuto ieri a Roma, nella sede del Partito democratico. Un incontro terminato quasi all’alba e durante il quale non sarebbero mancati momenti di tensioni. Presenti, oltre al ministro D’Alia (che abbandonerà il vertice nel corso della discussione) e al componente della segreteria nazionale del Pd Davide Faraone anche, tra gli altri. Baldo Gucciardi e Antonello Cracolici per il Pd, Luca Sammartino e Paolo Ruggirello di Articolo 4, Beppe Picciolo per i Drs, Lillo Firetto per l’Udc. Ha dovuto dare forfait, invece, Rosario Crocetta, bloccato dall’influenza.

 

 00.25 A mezzanotte non c’è ancora intesa all’interno della maggioranza sul testo che dovrà riformare le Province e sancire il passaggio ai liberi consorzi. Riuniti a Roma, i big dei partiti a sostegno del governo, fino a tarda notte non avevano trovato un’intesa. E così, le divisioni manifestate nelle settimane scorse si sono rivelate che nel vertice romano. Presenti, oltre al ministro D’Alia (che abbandonerà il vertice nel corso della discussione) e al componente della segreteria nazionale del Pd Davide Faraone anche, tra gli altri. Baldo Gucciardi e Antonello Cracolici per il Pd, Luca Sammartino e Paolo Ruggirello di Articolo 4, Beppe Picciolo per i Drs, Lillo Firetto per l’Udc. Ha dovuto dare forfait, invece, Rosario Crocetta, bloccato dall’influenza. Il clima, stando a ciò che trapela dal Nazareno, sede del Partito democratico, non sarebbe stato affatto disteso. Il dialogo aspro e le divergenze evidenti. Sarebbe stato l’Udc, in particolare, a sollevare i dubbi maggiori su una riforma che sarebbe solo “di facciata”. I centristi avrebbero chiesto un intervento più netto, più incisivo, che passasse anche dall’abolizione del limite dei nove liberi consorzi (che rappresenterebbero, secondo i centristi, solo una forma mascherata di Province, e attraverso una maggiore integrazione dei servizi dei singoli Comuni. Dall’altro lato il Pd, col capogruppo Gucciardi e il presidente della prima commissione Cracolici avrebbe difeso appunto l’impostazione del testo uscito dalla commissione affari istituzionali. Un’idea sostanzialmente condivisa dagli altri alleati come Articolo 4 e Drs. Adesso il tempo stringe.  Si lavorerà tutta la notte per trovare un’intesa prima della sessione d’Aula prevista per domani alle sedici. Una seduta sulla quale incombono pericoli che potrebbero condurre al clamoroso fallimento della riforma. Da un lato, la richiesta delle opposizioni di riportare il testo in commissione, dall’altre le richieste di un referendum per chiedere ai siciliani come vorrebbero che venissero scelti i vertici dei Liberi consorzi. Intanto, a Roma si tratta. Ma l’impressione è che, a prescindere dall’accordo, a Sala d’Ercole la partita sarà comunque tutta da giocare.

 

 

La maggioranza a Roma per le Province

Tutto pronto nella maggioranza per il vertice romano di questa sera. I big della coalizione che sostiene Rosario Crocetta si incontreranno oggi alle 20 al Nazareno, sede del Partito democratico, per cercare una quadra sulla riforma delle Province che domani approda in Aula all’Ars. Un incontro di chiarimento, annunciato venerdì scorso da Livesicilia,chiesto dall’Udc, la cui trama è stata tessuta dall’uomo di Renzi in Sicilia, Davide Faraone. É lui che ha riunito intorno allo stesso tavolo il ministro Gianpiero D’Alia, leader dei centristi, crocetta, e i capiruppo degli altri movimenti e partiti di maggioranza. Ci saranno tra gli altri Baldo Guicciardi e Antonello Cracolici per il Pd, Luca Sammartino e Paolo Ruggirello di Articolo 4, Beppe Picciolo per i Drs. Ha dovuto dare forfait, invece, Rosario Crocetta, bloccato dall’influenza. Il summit servirà per trovare una difficile intesa sui liberi consorzi, cercando di blindare un accordo che regga in Aula. Il rischio che la riforma vada sotto, impallinata da una maggioranza trasversale che spinge per resuscitare alle urne le vecchie province, è altissimo. Ed è un rischio che può mettere in dubbio la sopravvivenza stessa del governo. Le altre questioni saranno rimandate a un altro vertice da tenersi probabilmente il 18, comunque dopo le primarie del Partito democratico, che, nei piani dei capicorrente del Pd, dovrebbero sorridere a Fausto Raciti e aprire così una fase di maggiore collaborazione e distensione tra partito e governo. In vista del rimpasto, per il quale premono i partiti minori, quelli più vicini a Crocetta, soprattutto Drs e Articolo 4.


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