La lunga Via Crucis delle scuole | Caos dal Garibaldi al Cannizzaro - Live Sicilia

La lunga Via Crucis delle scuole | Caos dal Garibaldi al Cannizzaro

Il viaggio di LiveSicilia nelle strade più trafficate della città. Ecco la prima puntata.

PALERMO – Doppie file ovunque, scooter che spuntano all’improvviso nel bel mezzo della carreggiata, automobili che percorrono le corsie d’emergenza e ragazzi dappertutto. E poi ancora la coda, per una buona ora, sul nastro d’asfalto tra i più congestionati del cuore della città. È la via Generale Dalla Chiesa che prosegue lungo via Marchese di Villabianca, nel perimetro che abbraccia le scuole superiori del centro. A un quarto a mezzogiorno la campanella sta per suonare per l’istituto tecnico Vittorio Emanuele III, in via Duca della Verdura. Appena quindici minuti dopo, toccherà alla centrale di via Canonico Rotolo del liceo Garibaldi e, contemporaneamente, alla sua succursale e allo scientifico del Cannizzaro in via Generale Arimondi.

Un traffico lungo quasi due chilometri, tanto quando misura il tratto che da via Crispi porta alla Cala. Solo che qui non c’è alcun cantiere. Sono quasi 15 mila gli studenti dei quattro istituti che, ogni giorno, aspettano il suono della campanella per l’uscita. Ad attenderli, soprattutto nel caso dei “primini” alle prime ore di liceo, ancora mamma e papà. Genitori che fanno la gimcana tra le auto di via Generale Dalla Chiesa e via Marchese di Villabianca per raggiungere le scuole nelle zone che, intorno a mezzogiorno, sono presidiate perlopiù da liceali e gas di scarico. Ogni angolo è adatto per una brevissima sosta. Il tempo di recuperare il figlio, una manciata di minuti d’attesa  che si trasformano, però, nel caos.

Una via Crucis dell’istruzione, dove le ‘stazioni’ sono le scuole, fra code e soste selvagge, quella cui è costretto l’automobilista palermitano. E se nei pressi della centrale del Garibaldi, in via Generale Dalla Chiesa, la doppia fila è ambo i lati, il posteggio sul marciapiede, l’ingresso al Giardino Inglese inibito; lungo la via Marchese di Villabianca lo scenario è addirittura peggiore. Qui si cammina a passo d’uomo. L’uscita dei licei paralizza l’intero tratto di strada. Qui, addirittura, le quattro frecce delle quattro ruote lampeggiano lungo il tratto di corsia riservato. Un imbuto che strozza gli automobilisti che, per svincolarsi dall’ingorgo, hanno bisogno di almeno cinquanta minuti di orologio, considerando che il tratto peggiore è quello all’incrocio tra via Notarbartolo, via Duca Della Verdura, via Marchese di Villabianca e via Generale Dalla Chiesa.

Un’ora per percorrere i due chilometri del cammino penitenziale in una normale mattina d’autunno. Un problema, però, che rischia di far precipitare la situazione in inverno, quando le prime piogge moltiplicheranno il carico di traffico nell’intero perimetro. Nessuna macchina dei vigili nei paraggi. E il motivo è presto spiegato dal vicecomandante della Polizia Municipale. “Per come è strutturata, considerando anche la mentalità del palermitano e l’esistenza di almeno duecento scuole, Palermo avrebbe bisogno di tante pattuglie quanti sono gli istituti – spiega Luigi Galatioto -. Ci sono tante esigenze in città, tra cui quella delle scuole, ma sarebbe impossibile per noi presidiare ogni snodo che all’orario dell’uscita si intasa. Orario che spesso coincide peraltro con la chiusura dei negozi e degli uffici”.

Le ‘stazioni’ della via Crucis dell’istruzione, così, restano senza vigili. “L’orario è particolarmente complesso – conclude Galatioto, della Polizia Municipale -. Quella zona è ricca di attività commerciali e uffici, non ci sono soltanto le scuole. Lo street control, per sua naturale caratteristica, ha una funzione deterrente, ma non ha un effetto immediato. In altre parole, anche se ci fosse, non risolverebbe il problema delle doppie file all’uscita. Il cittadino in infrazione non si accorge neppure di essere stato multato all’istante. Lo scoprirà non appena riceverà la sanzione a casa. Il cittadino teme la figura del vigile in carne e ossa, ma pensare di presidiare ogni scuola sarebbe impossibile”.

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