"La Madonna è malata di cancro" - Live Sicilia

“La Madonna è malata di cancro”

Don Giuseppe Fausciana

La provocazione di don Giuseppe Fausciana a Gela.

GELA (CALTANISSETTA) – “La Madonna è ammalata di cancro”. L’ultima provocazione di don Giuseppe Fausciana, parroco di Gela vuole puntare i riflettori sui problemi legati alla sanità in città, in particolare alla mancanza di sufficienti posti letto, alle lunghe liste d’attesa, ai viaggi della speranza per poter fare chemioterapia. “La sanità deve diventare una priorità su cui non più possibile disquisire – dice il sacerdote della parrocchia San Giovanni Evangelista -. Anche Maria soffre, potrei osare dicendo che anche lei è ‘l’ammalata di cancro’ che cerca con i nostri ammalati il conforto e la disponibilità di un luogo sicuro che può raggiungere facilmente. Se siamo devoti di Maria, allora possiamo accarezzarla quando ‘tocchiamo’ curando la carne dei nostri ammalati”.

Un messaggio che non si ferma alle dichiarazioni stampa. Ecco perché il Movimento giovanile ‘Macchitella’ sabato 31 maggio ha promosso un pellegrinaggio notturno al santuarietto di Betlemme che partirà alle 22 dalla Porta della Pace, alla rotonda est di Macchitella e vedrà la partecipazione dei medici in camice e con una torcia in mano. L’occasione sarà quella giusta per proporre un tema sulle cui problematicità “siamo invitati a riflettere durante il percorso, con particolare riferimento alla ‘struttura sanitaria’ che i gelesi vorremmo più adeguata alle istanze di servizio alla salute”. “La sostenibilità economica del sistema è un grande problema – continua don Giuseppe Fausciana – ma la sfida insita nella revisione della spesa va raccolta come un’opportunità. Non si tratta di cambiare il modello sanitario quanto di attuare il compito descritto dall’articolo 32 della Costituzione sul diritto alla salute”.

Fausciana fa poi riferimento all’attenzione ai problemi del mondo della salute citando il concilio Vaticano II che “raccomanda ai vescovi di circondare ‘di una carità paterna gli ammalati’, ai sacerdoti di avere ‘cura dei malati e dei moribondi, visitandoli a confortandoli nel Signore’, ai religiosi di esercitare ‘al massimo grado’ il ministero della riconciliazione in loro favore e di mantenere la fedeltà al carisma della misericordia verso gli ammalati”. Alla comunità raccomanda infine di “praticare la misericordia verso i poveri e gli infermi”, ricordando che ‘la carità cristiana deve cercarli e trovarli, consolarli con premurosa cura e sollevarli porgendo aiuto’, come nel documento del concilio. Don Giuseppe, lo ricordiamo, non è nuovo ad iniziative singolari e forti. In passato durante la messa ha distribuito bottigliette di profumo “contro la puzza della politica” e ha fatto nascere Gesù Bambino in un letto fatto di carte: bollette e tasse.


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