Vicini alla vittoria definitiva sulla mafia? Mai dire mai, ma il percorso è accidentato e i magistrati chiedono più mezzi alla politica. Nel giorno del doppio anniversario, 30 anni dall’omicidio del procuratore gaetano Costa, 25 da quelo del vicequestore Ninni Cassarà e dell’agente Roberto Antiochia, politica e toghe si fanno sentire, rispetivamente con le voci del presidente del Senato Renato Schifani e del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, entrambi presenti oggi, in via Croce Rossa e in via Cavour alle cerimonie di commemorazione dei caduti.
“I continui successi di forze dell’ordine e magistratura che hanno fortemente indebolito la mafia siciliana, fino a fare intravvedere la prossima fine dell’organizzazione, sono il giusto omaggio a quanti, prima di tutti, hanno creduto, fino all’estremo sacrificio, nella vittoria dello Stato su ogni forma di violenza, di sopruso, di omertà”. Così Schifani nel suo messaggio per il venticinquesimo anniversario dell’assassinio di Antonino Cassarà e di Roberto Antiochia. Stamattina, in via Croce rossa, dove Cassarà e Antiochia trovarono la morte. Insieme a Schifani c’era il capo della polizia Antonio Manganelli, i vertici delle forze dell’ordine e il sindaco di Palermo Diego Cammarata, accanto alla compagna Marida, figlia di Ninni Cassarà. Si è visto anche Piero Grasso e quando i cronisti gli hanno chiesto di commentare le parole di Silvio Berlusconi, che ha parlato della possibilità di sconfiggere la mafia in tre anni, il procuratore nazionale antimafia ha risposto: così “Un prefetto disse nel 1982 che la mafia nel 2000 sarebbe stata sconfitta e fu vittima di sberleffi. Purtroppo non è solo un sistema militare ma è anche fatto di relazioni con parti della società che godono di questo sistema. La realtà è che nel 2010 siamo ancora alle prese con questo fenomeno. Naturalmente auspico che abbia ragione Berlusconi, certo se ci dessero più mezzi sarebbe meglio”.
Più mezzi, anche se quelli del piano antimafia già approvato dal senato, come ha ricordato ai cronisti Schifani, sono già qualcosa. “Ci sono cose buone – ammette Grasso – ma ne servirebbero altre come la possibiità di indagare sull’autoriciclaggio. Il problema dell’antimafia si inserisce comunque in una riforma del codice di procedura penale perché abbiamo bisogno di processi rapidi”. Schifani ha parlato di “legalità valore per tutti i politici”, parole che sanno di risposta alle polemiche tra pdl e finiani degli ultimi giorni. E ha sottolineato il valore del sacrificio di Costa, Cassarà e Antiochia.
Grasso, rispondendo ai giornalisti, ha detto pure che “l’episodio Spatuzza insegna che dopo tanti anni cerchiamo di avere uno sprazzo, un barlume che ci consenta di riaprire anche indagini che appaiono sepolte. Non lasciamo nulla di intentato”.