La maledizione della Ztl |Dal Tar prima batosta per Orlando - Live Sicilia

La maledizione della Ztl |Dal Tar prima batosta per Orlando

Il Professore scivola dove era caduto anche Cammarata. E offre un'arma ai suoi rivali in vista del voto.

 

PALERMO – Per ora è solo una sospensiva. Ma le motivazioni del Tar di Palermo lasciano presagire che la Ztl voluta dalla giunta di Leoluca Orlando difficilmente supererà lo scoglio del giudizio di merito a novembre. Uno smacco per il sindaco che aveva spinto i motori al massimo su questa iniziativa, dicendosi pronto anche a perdere le elezioni pur di realizzare nel capoluogo siciliano quello che già esiste in molte grandi città europee. Ha tirato dritto Orlando, noncurante delle critiche, delle richieste di revisione del provvedimento, dei ricorsi. E ha incassato ieri quella che appare una pesante batosta. Già solo per la sensazione di deja vu che si è diffusa tra i palermitani.

Già, perché è la seconda volta che il Tar stoppa (anche se in questo caso non definitivamente) la Ztl del Comune di Palermo. Era già successo ai tempi della sindacatura di Diego Cammarata. Da allora tutto è cambiato al Comune, il sindaco, gli assessori, i dirigenti, i vertici delle partecipate coinvolte. Eppure l’esito potrebbe essere ancora una volta il disastro e l’impressione (o la maledizione?) che Palermo non riesca a partorire un provvedimento in grado di resistere al primo ricorso di turno. Come quello che ha travolto la Ztl orlandiana, provvedimento che i giudici amministrativi bollano come “contraddittorio ed illogico”. Scrivevamo nei giorni scorsi come sia difficile governare in Italia dove i tanti scontenti di turno trovano nei Tar la strada per bloccare tutto. Ma in quella sede sottolineavamo come tanto più pasticciato sia il provvedimento tanto più alto sia il rischio della paralisi.

Orlando dunque scivola sulla Ztl come Cammarata era caduto. Siamo ancora alla sospensiva, ma l’inciampo c’è tutto. È il peggiore da quando il Professore è tornato a Palazzo delle Aquile. E arriva quando le prossime elezioni sono non più lontane. Quando tra un anno il sindaco dovrà provare a convincere i palermitani che ancora “lo sa fare”, la vicenda della Ztl non potrà avere il suo peso. Orlando lo sa e si difende giocando all’attacco, come suo costume. “Non possiamo che confermare – ha commentato a caldo il Professore – che resta immutata la volontà politica dell’Amministrazione comunale di portare avanti interventi e provvedimenti per la mobilità sostenibile e la viabilità di Palermo, attraverso il miglioramento del servizio pubblico e la lotta all’inquinamento con tutti gli strumenti possibili”. Obiettivi senz’altro condivisibili in linea di principio. Resta da capire se lo strumento scelto dal Comune sia congruo e adeguato. Per i magistrati del Tar è forte il sospetto che non lo sia. Così come per le varie associazioni che, inascoltate dal Comune, avevano presentato ricorso. Non ha voluto sentire ragioni il sindaco. Tanto che oggi Legambiente, che certo non può essere sospettata di essere contraria per principio alle limitazioni del traffico, parla di “amministrazione sorda e presuntuosa”. E nel commento successivo del sindaco affiora in effetti l’idea di voler scendere a più miti consigli, cercando “il confronto con i cittadini” ma senza “marce indietro”.

Ci sarà da incollare i cocci, adesso, per il Professore. E cercare di risollevarsi dalla caduta, in vista di un voto che lo vedrà probabilmente ancora una volta solo contro tutti gli altri partiti. Ed è fin troppo facile prevedere che il grande pasticcio della Ztl sarà per i prossimi dodici mesi il cavallo di battaglia dei suoi avversari.


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