“L’altra volta mi hanno raccontato di una mamma che comprava il crack per la figlia in crisi di astinenza, la situazione è insostenibile”. A Massimo Castiglia, anima dell’assemblea pubblica ‘Sos Ballarò’, sanguina il cuore, quando parla della droga e dello smercio nelle piazze dello spaccio e nel quartiere. Lui è un ragazzo che ha messo sempre se stesso nelle trincee più difficili. E c’è proprio Sos Ballarò a ispirare il corteo che, oggi pomeriggio, partendo da piazza Casa Professa griderà il suo no al dolore, alla morte e al mercato dei carnefici.
Saranno in tanti, si spera, anche se dovesse piovere. Ci sarà l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice. Ci saranno quelli che lottano ogni giorno. Ci sarà ovviamente Massimo, che racconta ancora il dramma: “Nell’ultimo anno e mezzo il problema è esploso. Alcuni giovani sono morti e noi sentiamo il dovere di denunciare con forza questa situazione. La risposta da dare? La presa in carico, con il potenziamento del SerD, con dei camper e gli educatori di strada formati. Non è soltanto una storia di giovani e giovanissimi. La devastazione è trasversale”.
Don Enzo Volpe (nella foto in primo piano, durante un’assemblea di Sos Ballarò accanto a Massimo Castiglia), altra anima in trincea, sarà anche lui in piazza. Da un anno, con una suora, a ‘Casa ‘Ancora’, accoglie i disperati alla deriva, spersi in una confusione resa più aspra dalla pandemia. “I campanelli d’allarme sono evidenti – dice -. La soluzione non può essere il metadone. Negli ultimi due anni, con il Covid, abbiamo avvertito forte lo sconquasso psicologico. Incontriamo tante persone a disagio. La manifestazione di oggi è l’inizio di un percorso per ottenere chiarezza: vogliamo sapere chi mette a rischio i giovani e non solo diffondendo questa merda. Ora basta”.
Basta sarà la parola che tante bocche grideranno questo pomeriggio. In questa zona di Palermo attraversata, spesso, da sguardi che non si raccapezzano. Sembra una periferia, con i guai delle periferie, ma non lo è. Ed è sempre qui, nei luoghi dimenticati dalla politica, che nascono le rivoluzioni. (Roberto Puglisi)