"La mia auto saccheggiata |nel parcheggio Bellini" - Live Sicilia

“La mia auto saccheggiata |nel parcheggio Bellini”

Una giornata d'estate si trasforma in un incubo. YOULIVE Scrivi a redazione@livesiciliacatania.it

la città senza regole
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3 min di lettura

Gentile redazione,
peccato tornare nella bellissima Catania e avere voglia di non rimetterci mai più piede. Arrivo in città in mattinata e penso di fare una breve sosta in centro, il tempo di gustarmi una colazione in piazza Duomo, di visitare una delle belle chiese di via Etnea. Per sicurezza, con mio marito, decidiamo di mettere l’auto nel parcheggio a pagamento Bellini, celebre area di sosta pluripiano in via Cosentino, nei pressi della fiera. Lì, mi dicono alcuni passanti, che l’auto sarà assolutamente al sicuro, meglio che in una qualsiasi zona di sosta incustodita. Parcheggiamo  e andiamo via, ci fermiamo nella chiesa della Collegiata ma, affranti dal caldo, decidiamo di tornare verso il parcheggio. Saremo mancati sì e no una quarantina di minuti. Chiediamo al tizio in guardiola dove pagare e lui, che era alle prese con una porzione di pasta al forno, ci dice seccato: “La cassa è automatica”. Arrivati in macchina la grande sorpresa. Il maniglione anteriore forzato (meglio, semi distrutto), all’interno della macchina è tutto a soqquadro. Le valigie le ritroviamo un metro avanti, disfatte e con i vestiti disseminati tra l’asfalto e una pozzanghera, inequivocabilmente odorosa di pipì. In giro c’è di tutto. Era il nostro primo giorno in città e tutto potevamo pensare fuorchè una sosta brevissima potesse costarci tanto. Da una prima occhiata mi rendo conto che mancano sicuramente un paio di cose importanti, un gioiello di famiglia e un abito da sera. Avevamo avuto la buona intuizione di portare con noi computer e macchina fotografica, ma anche il tablet a una prima ispezione manca all’appello. Chiamiamo immediatamente i carabinieri e in tandem con il vigilantes (se così si può definire un ventenne spaesato, che dice di lavorare lì da meno di un mese e che dichiara di essere il solo a vigilare un parcheggio di tre piani) cerchiamo di capirci qualcosa di più. Nessuna traccia di vigilanza armata, alla domanda se siano o meno attive le telecamere di sorveglienza, il ragazzo risponde che non sono funzionanti. Allertiamo i carabinieri e nel frattempo incalziamo il ragazzo, gli domandiamo di contattare il titolare e lui fa un rimpallo di nomi e di responsabilità. Mette in mezzo la solita storia di ditte e subappalti. Addirittura dice che lui è stato assunto da un “tenente” dell’impresa principale. Mah. Tempo cinque minuti ed arriva l’auto dei carabinieri, facciamo denuncia e raccogliamo quanto resta. Nel frattempo ci rendiamo conto che il parcheggio Bellini quasi non dispone di recinsioni: i fili spinati intorno (ammesso che queste siano recinsioni verosimili per un parcheggio in centro città) sono tutti distratti: basta un salto e sei dentro. Le telecamere tutte spente. Il ragazzo che vigila è spaesato che dichiara in continuazione di essere il solo a fare il turno. Il tentativo di contattare il titolare cade nel vuoto per oltre un’ora. Nessuno dei supposti “capi”, citati dal giovane, appare reperibile. Sono amareggiata. Partirò oggi stesso da Catania, dove avevo pensato di passare una settimana. Sono avvilità e arrabbiata. Ce l’ho con questa cattiva maniera di gestire le nostre bellissime città. Mi domando come gli amministratori affidino la concessione di un così monumentale parcheggio a una ditta, la Mondialpol nella fattispecie,  che non è all’altezza di vigilare, di installare in loco personale sufficiente, di mantenere attivi  i dispositivi minimi di sicurezza e di vigilanza. Non una sola guardia giurata armata, non un muro di cinta, non una telecamera funzionante. Mi domando: cosa accadrebbe se, in un parcheggio del genere, scoppiasse un incendio o se vi fosse un molestatore? Come farebbe una sola persona, un ragazzetto inesperto (come nel caso di oggi) a sopperire a una contingenza simile? Questa domanda la giro anche a voi, quotidiano online efficace ed efficiente, sempre pronto a entrare nei fatti e raccontare le storie della gente. Vi ringrazio per l’attenzione e mi auguro che queste righe possano essere lette anche da chi deve garantire la sicurezza di questa città e quella dei turisti che scelgono di visitarla. Vi ringrazio di cuore per l’attenzione.
Maristella Panepinto Trovato

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