CATANIA – “La mia assistita non aveva raccontato cose diverse” sul luogo del delitto, anche se “alcuni particolari sono ancora dubbi”, come il movente e l’arma del delitto che non si trova e che la donna dice di non ricordare dove l’ha lasciata. Cosè l’avvocato Gabriele Celesti, legale di Martina Patti, commenta l’esito degli accertamenti dei carabinieri del Ris che hanno escluso che la piccola Elena, 5 anni, sia stata uccisa a casa. Il penalista conferma che accertamenti saranno eseguiti su coltelli trovati nell’abitazione della donna a Mascalucia per verificare se ci possa essere l’arma del delitto “ripulita”.
L’avvocato Celesti dice di avere “rivisto più volte la sua assistita, dopo la videoconferenza prima dell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip” e ha trovato Martina Patti “non serena”, perche’ e’ “scossa e sconvolta”.
Senza volere aggiungere altro sugli incontri. Il penalista sta “valutando l’ipotesi se ricorrere al Tribunale del riesame” contro l’ordinanza del Gip che ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per la madre della bambina per omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere. L’avvocato Celesti ha individuato, come perito di parte, lo psichiatra che dovrà fare una valutazione sulla donna prima di decidere se richiedere una perizia psichiatrica e, eventualmente, in quale sede.