ADRANO. Il mistero, assieme al drammatico sospetto di una messa in scena, si infittisce. Ed automaticamente cresce la necessità di approfondire quelle indagini che si sono rilevate essere sin troppo sbrigative.
La verità sulla morte del 24enne adranita Anthony Bivona, resta lontana. Ma si moltiplicano, però, le incongruenze e le contraddizioni di una morte che ad oggi è stata derubricata alla voce “suicidio” ma che si arricchisce di nuovi e inconfutabili particolari che andrebbero quantomeno approfonditi.
La perizia sul telefonino di Anthony
L’ultima della serie è la perizia effettuata sul telefonino di Anthony. I legali e la famiglia Bivona hanno affidato l’incarico all’esperto informatico forense Gabriele Pitzianti: dal suo lavoro si è riusciti a far riemergere alcuni contenuti determinanti che erano stato cancellati (da quale mano?) e che potrebbero costituire la prova che dà la svolta al caso.
Chi ha utilizzato il cellulare?
Quello che è emerso è che dopo il decesso di Anthony, che sarebbe venuto trentatré minuti dopo la mezzanotte, il telefono cellulare è risultato in uso alle 4.05, ma attenzione: ad una posizione distante ben 950 metri dalla casa della vittima. Dal telefono sono stati recuperati anche contenuti come chat, foto, video, audio e non solo, che permetterebbero di ricostruire un’intera vicenda mai realmente approfondita prima.
Tra i dati andati persi, emerge una chiamata effettuata dal telefono di Anthony, indirizzata verso un amico, nel cuore della notte, all’1.45. Un richiamo misterioso, riscontrato solamente nelle conversazioni della chat dell’amico stesso. Un indizio rilevante, un grido silenzioso che rafforza la convinzione dell’urgente necessità di proseguire con le indagini, scavando ancora più a fondo.
“Indagate sul caso di Anthony Bivona”
Familiari che non credono alle contrastanti versioni dell’ex fidanzata di Anthony. La stessa analisi del telefono e gli elementi che ne emergono cozzano, del resto, con quanto dichiarato dalla ragazza.
Un caso che deve ancora conoscere la parola fine e che è all’attenzione dei principali mass media locali e nazionali. L’appello della famiglia continua a riecheggiare a ogni giorno che passa, coinvolgendo anche numerosi pezzi dell’opinione pubblica: “Indagate sul caso di Anthony Bivona”.