La morte di Anthony Bivona e quella verità che l'autopsia non ha svelato

La morte di Anthony Bivona e quella verità che l’autopsia non ha svelato

La perizia sul telefonino e l'esito dell'esame autoptico: in quella che rimane una vicenda tragica e misteriosa.

ADRANO. L’eccessiva decomposizione del corpo non ha permesso che l’autopsia (arrivata parecchi mesi dopo il decesso) chiarisse la vicenda. La tragica e contraddittoria morte del 24enne Anthony Bivona, adranita emigrato per lavoro in una terra di Germania che si è rivelata essere fatale, resta avvolta nel mistero. “L’esame autoptico non ha escluso nulla, l’indagine deve proseguire”, chiarisce Francesco Messina che assieme a Paola Paladino difende l’instancabile famiglia Bivona.
Sul cadavere dello sfortunato Anthony è stato effettuato anche l’esame tossicologico: il risultato è stato negativo, smentendo così alcune allusioni che erano giunte proprio dalla terra d’Alemagna.

Nel frattempo, però, da Roma è arrivata la richiesta d’archiviazione sul caso: una istanza alla quale i legali della famiglia Bivona si sono subito opposti.
La famiglia ha sottoposto a perizia il telefonino di Anthony. E quello che ne è emerso sono esiti importanti. Probabile che ci sarà modo di parlarne nella puntata di “Quarto Grado” in programma per la prossima settimana.
La ricerca della verità resta una strada insidiosa.
Ci sarà ancora da aspettare (e da battagliare).

I fatti

Accade tutto in quella maledetta notte tra il 17 e il 18 luglio di due anni fa. Anthony vive e lavora in Germania: a Darmstadt ad una manciata di chilometri da Francoforte sul Meno. Poco prima della mezzanotte, parla con la sorella Grazia al telefono: “Adesso chiudo perchè stanno bussando alla porta”, le dice a un certo punto.
Da quell’istante comincia l’inferno.
Ben quattordici ore dopo la famiglia viene avvisata della morte di Anthony. “Si è tolto la vita impiccandosi con una corda” recita il referto della polizia tedesca. 

Ma nella ricostruzione dei fatti esplode anche la lunga sequela di contraddizioni. Di lacune. E di fatti non ancora chiariti.
In casa con Anthony c’è pure una ragazza con la quale si frequenta. Non è la sua convivente e nel pomeriggio avevano avuto un incidente (non grave) con l’auto di lui ma che era guidata da lei.
Possibile che quel sinistro stradale e la tragedia siano collegate?
Probabile. Ma c’è di più. La ragazza di origine turca emigrata anche lei in Germania, prima sostiene che Anthony si sia tolto la vita nel bagno, salvo poi ritrattare tutto spiegando invece che il gesto estremo sarebbe stato commesso nelle scale del condominio.

Scenario e contraddizioni

La visione delle registrazioni delle telecamere a circuito chiuso piazzate dal padrone di casa all’esterno dell’abitazione, racconta che già all’1.40 il corpo ormai senza vita di Anthony lascia lo stabile e viene portato via dalla polizia.
All’1.45 dal telefono della vittima parte una telefonata al suo migliore amico: ma dal telefono di Anthony questa chiamata effettuata via whatsApp scompare. E’ stata cancellata. Una traccia che resta ovviamente nel telefono del suo amico.

L’iPhone di Anthony rimarrà con la fotocamera accesa per almeno cinque minuti. Dal resoconto del telefono si evince che sarebbero stati cancellati messaggi e foto.
Un fatto inquietante raccontato dettaglio per dettaglio nella relazione che la famiglia ha provveduto a redigere al giudice.


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