Il senso esatto della catastrofe ce l’ha dato l’elenco dei nomi. Dopo lo schianto della quantità, lo choc della qualità di ciò che si è perso. Quasi trecento nomi di persone inghiottite dal terremoto d’Abruzzo pubblicati dai giornali. Dietro l’imponenza dei numeri, dolori individuali. E’ stata una disperazione diversa. Prima siamo stati colpiti dalla mole aritmetica del lutto che le cifre suggerivano, poi, a contatto con vicende singole, frammenti di biografie, cognomi e volti di bambini ipotetici, abbiamo scoperto che non c’era forma, né estensione, che siamo davanti a un dolore apparentemente confinato in una dimensione, ma dai significati incalcolabili.
L’unica risposta, allora, all’angoscia infinita che annienta speranze e prospettive è la rinascita. Non per forza la resurrezione cattolica talmente luminosa, circondata di sepolcri spezzati e preghiere. Può bastare il nostro miserabile coraggio. Quello che ci consegna ogni giorno alle braccia di una – polverosa, friabile, ma infine vittoriosa – rinascita quotidiana. E’ questo coraggio che vogliamo sottolineare nella prima Pasqua di Livesicilia.it. E’ questa rinascita che vogliamo rivolgere come un auspicio a chiunque sia in ascolto. Noi tentiamo di compiere la nostra parte e raccontiamo alcune storie speciali che in un giorno del genere sono una lettura consigliabile. Storie di persone che hanno subito crolli e terremoti terribili, eppure sono riuscite a non rassegnarsi. La storia di un padre che non può vedere sua figlia, perché gravato da un’accusa terribile. Un padre che ha scritto una lettera che abbiamo scelto di pubblicare, dopo averci pensato su. Non entriamo nel merito del processo e del suo matrimonio, non prendiamo la sua parte sul banco degli imputati. Soltanto, il suo grido e la sua voglia di resurrezione ci sono apparsi talmente autentici da meritare di essere trasmessi per mezzo di una voce viva e non mediata. Vada come vada. Narriamo la storia di Cosimo Ruga che dipinge in carcere, cercando il suo personale riscatto. Infine, la storia di una raccolta di fondi a Brancaccio per le vittime del sisma in Abruzzo. La foto di copertina è quella classica: le uova di Pasqua che i bambini abruzzesi non vedranno più. Rinascere ogni giorno, o almeno provarci nel nostro piccolo, sarà sempre il modo migliore per onorarli, per non dimenticarli.
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