La Pupa del Capo ritrova nuova vita e antica bellezza

La Pupa del Capo ritrova nuova vita e antica bellezza a Palazzo Sant’Elia

Giovedì 16 maggio rivivrà con abito e monili "attualizzati"
IL PROGETTO
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PALERMO – Giovedì 16 maggio alle 18 a Palazzo Sant’Elia, la Fondazione Sant’Elia, in collaborazione con “Salvare Palermo” promuove il progetto “La Pupa si ricrea”, dedicato alla figura femminile raffigurata in uno dei tre pannelli che facevano parte integrante dell’impaginato architettonico del fronte esterno del Panificio Morello, al piano terra del Palazzo Serenario, nel mercato storico del Capo, da dove è stata staccata per essere restaurata e meglio conservata a Palazzo Ajutamicristo.

Il progetto prevede la presentazione in anteprima del “Cunto per Demetra”, video performance di Salvo Piparo e la riproduzione del vestito e dei monili della “Pupa” a cura di Roberta Barraja e Laura Plaja, che giovedì pomeriggio racconteranno al pubblico il senso dei loro lavori.

L’esposizione a Palazzo Sant’Elia

All’incontro interverranno il sindaco Roberto Lagalla, Angela Fundarò e Antonino Ticali, rispettivamente vicepresidente e sovrintendente della Fondazione Sant’Elia, Raffaele Bonsignore, presidente della Fondazione Sicilia, il presidente Daniele Anselmo, la coordinatrice Silvana Lo Giudice e Giuseppe Scuderi della Commissione restauri di Salvare Palermo, Fabrizio Fecarotta e Patrizia Di Dio.

La “Pupa del Capo”, simbolo della mostra “Palermo Liberty – The Golden Age”, è esposta temporaneamente a Palazzo Sant’Elia con un particolare allestimento immersivo a cura dell’architetto Laura Galvano (la video installazione è stata realizzata da Calogero Sorce).

Tra arte colta e cultura popolare

L’opera a mosaico rappresenta un esempio unico di quella commistione fra arte colta e cultura popolare caratteristica del Liberty palermitano.

I pannelli, di straordinaria bellezza e dotati di un’eccellente qualità tecnica, materica ed estetica, sono realizzati con tessere di pasta vitrea, in parte dipinte da uno strato di smalto ed in parte trasparenti, lasciando intravedere il fondo a foglia d’oro.

La simbologia della fertilità

Con un abito curato nei dettagli, così come la sua capigliatura, la “Pupa” appare impreziosita da monili e circondata da spighe e fiori, richiamando l’antico culto di Demetra e la simbologia della fertilità e dell’abbondanza, cui è strettamente collegata la funzione stessa della panificazione, con una possibile somiglianza alla giovane Vincenza Morello, che aveva sposato il cugino Salvatore proprietario del forno.

La casa di moda La Vie en Rose e la gioielleria Fecarotta Antichità propongono le “attualizzazioni” di abito e gioielli, nel contesto dell’attenzione al periodo della Palermo Liberty.

Abito e monili della Pupa

Abito e monili nel corso del 2024 saranno esposti in alcuni monumenti e luoghi simboli del nostro territorio, nonché nelle vetrine dei più importanti negozi della città, certi della forza iconica di questo simbolo del nostro periodo “Liberty”.

L’autore dell’opera, realizzata nei primissimi anni Venti del Novecento è ignoto. Secondo alcuni studiosi, potrebbe essere attribuita a Salvatore Gregorietti o, restando nel panorama palermitano, ad un artista della bottega di Pietro Bevilacqua.

Nel 1991 il pannello è stato dichiarato di interesse storico artistico con decreto assessoriale e, nel 2015, un altro decreto assessoriale ha riconosciuto l’interesse storico, artistico ed etnoantropologico dell’intera bottega, alla quale nel 2004 la Camera di Commercio di Palermo aveva conferito una targa d’oro, in quanto patrimonio della città non solo economico ma, soprattutto, culturale.

Il restauro

Dopo il crollo di parte di Palazzo Serenario, nel cui piano terra è collocata la bottega, si è proceduto al distacco dei tre pannelli dal fronte e al loro trasferimento temporaneo nel Palazzo Ajutamicristo, sede della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Palermo, dove sono esposti dal 2016.

Il restauro è stato eseguito dal Prof. Franco Fazzio ed è stato curato dalla Soprintendenza con la Fondazione Salvare Palermo, grazie al contributo di diversi sponsor.

“Cunto per Demetra”

Alla “Pupa” e al suo rapporto con la gente del mercato del Capo è dedicato “Cunto per Demetra”, composto ed interpretato da Salvo Piparo.

In occasione della mostra Palermo Liberty – The Golden Age, il cunto è divenuto una performance video girata nei locali di Palazzo Sant’Elia, all’interno della sala immersiva curata da Laura Galvano. Il video installazione arricchirà l’esposizione sino al 30 maggio 2024, data di chiusura della mostra.

L’idea

Il progetto in itinere nasce da un’idea della compianta past-president della Fondazione Salvare Palermo, Rosanna Pirajno, e si propone di ricreare, attraverso una ricerca approfondita, la riproduzione del vestito e dei monili della “Pupa”.

La studiosa del costume Roberta Barraja e la designer di gioielli Laura Plaja hanno realizzato l’abito in scala 1 a 2 (secondo una tradizione consolidata, si pensi ad esempio a Madeleine Vionnet ), riproducente quello della “Pupa” corredato anche dalla riproduzione, sempre ovviamente in scala, dei gioielli che la adornano.

L’intervento si basa su una dettagliata analisi storica, arricchita dalla descrizione dei minuziosi particolari ispirati ai motivi decorativi dell’epoca, e si completa con la cartella tonale e la ricerca dei materiali, a conferma della originalità, della raffinata eleganza e dell’aderenza del costume e dei gioielli ai canoni estetici della moda del tempo.

Le collaborazioni

L’iniziativa è stata realizzata col contributo della Fondazione Sicilia, Confcommercio Palermo, Alessi Pubblicità, Touring Club Italiano Club di Territorio di Palermo, Generali Assicurazioni.


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