Stangata sulla Sanità privata:| "Restituite i soldi non dovuti" - Live Sicilia

Stangata sulla Sanità privata:| “Restituite i soldi non dovuti”

Il deputato di Fratelli d'Italia, Salvino Caputo

L'assessore Borsellino, basandosi su alcune sentenze del Cga, ha chiesto indietro le somme indebitamente ricevute dalle strutture specialistiche dal 2007 a oggi. Le tariffe applicate negli ultimi cinque anni non erano quelle corrette. L'allarme di Salvino Caputo (Fratelli d'Italia): "Il settore rischia il collasso"

Caputo: "Ritirare quel decreto"
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PALERMO – Un decreto rischia di mettere in ginocchio il settore della Sanità privata. È apparso oggi, sulla Gazzetta ufficiale, a firma dell’assessore alla Salute Lucia Borsellino, il provvedimento che prevede il “ripristino con effetto retroattivo dei valori tariffari di cui al decreto assessoriale 1977 del 28 settembre 2007”. Per farla breve, l’assessorato chiederà indietro ai privati milioni di euro, indebitamente ricevuti. La vicenda affonda nel 2007, quando, nell’ottica del piano di rientro 2007/2009, l’allora assessore Lagalla recepisce un decreto ministeriale e rivede le tariffe massime per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale. Una rimodulazione che avrebbe fortemente penalizzato i titolari delle strutture. Da lì, un ricorso al Tar, grazie al quale i privati riescono a ottenere un decreto di sospensiva.

Le tariffe così rimangono bloccate ai valori anteriori al 2007. Passano gli anni, e nel frattempo il Tar si esprime, dando torto ai ricorrenti. Lo farà anche il Cga. I titolari dei laboratori non riusciranno a proporre ricorso in Cassazione entro i termini stabiliti. Così, la sentenza va in giudicato. E l’assessorato, adesso, non ha potuto che prenderne atto: le tariffe sulle quali basare i rimborsi delle prestazioni sono quelle determinate dal decreto di Lagalla. Le somme in più percepite attraverso la vecchia tariffazione vanno restituite. Ancora è difficile quantificare la somma complessiva. Ma trattandosi di decine e decine di centri e riferendosi a un arco temporale di oltre cinque anni, si parla già di milioni di euro. L’assessorato regionale, infatti, ha già ordinato alle aziende sanitarie provinciali di procedere al recupero nei confronti delle strutture specialistiche delle eventuali maggiori somme erogate. Quindi a seguito del provvedimento le strutture potrebbero essere costrette a restituire oltre il 50% delle prestazioni fornite dal 2007 ad oggi.

Somme che potrebbero mettere in ginocchio il settore. Rischi sottolineati, ad esempio, anche dal deputato regionale di Fratelli d’Italia e Vice presidente della Commissione Legislativa Attività Produttive dell’Ars, Salvino Caputo, che ha presentato una mozione per impegnare il Governo a revocare il decreto dell’Assessore Borsellino pubblicato oggi in Gurs. “Un decreto – ha detto Caputo – con effetti devastanti per le strutture specialistiche perché potrebbero essere messe sull’orlo del fallimento. Non solo hanno subito i disastri della precedente amministrazione e dell’ex assessore alla sanità che ha portato alla chiusura e all’accorpamento delle strutture. Ora se il governo non procederà immediatamente alla revoca del decreto le strutture rischiano di essere costrette a restituire la metà di quanto ricevuto perché il decreto ha effetti retroattivi. Una situazione – ha concluso il deputato – che porterà al licenziamento dei posti di lavoro e alla chiusura di molti laboratori con ulteriore conseguenze negative sull’economia e sull’occupazione”.


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