CATANIA -Si difende dagli attacchi Anastasio Carrà, sindaco di Motta. e affida a un post su facebook quella che lo stesso definisce “la verità”. “Se dal canto suo il collega sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo dice no al rilascio all’autorizzazione d’impatto ambientale, chiedendone la revoca, senza averne alcun titolo giuridico e senza alcuna motivazione e di conseguenza senza avere alcuna responsabilità, tanto da assumere atteggiamenti ‘coloriti’ nei confronti di tutti, violando anche le norme del buon costume e del rispetto dei ruoli io da amministratore sono nella posizione di potere dire ai miei concittadini la verità”
In seguito alla convocazione di Conferenza di servizi, da parte della Regione Siciliana, nella persone del dirigente Marco Lupo, nella quale specificatamente si chiedeva al Comune di Motta di motivare eventuali delocalizzazioni richieste dall’ex sindaco Angelo Giuffrida, IO non essendo un esperto in materia, né un tecnico, ho chiesto contezza per iscritto al responsabile dell’Area tecnica del Comune di Motta, ingegnere Antonio Di Rosa che da sempre ha seguito la vicenda discarica con un’esperienza ultradecennale, per avere contenuti concreti e risposte certe relative alle motivazioni da adottare per l’eventuale delocalizzazione.
Carte alla mano, sono nelle condizioni, nessuno potrà smentirmi, di potere affermare che l’8 maggio 2008 con protocollo numero 7593/2008 il Comune di Motta, rappresentato dall’allora sindaco Antonino Santagati, esprimeva parere favorevole al rilascio dell’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale, relativa ‘all’impianto discarica rifiuti non pericolosi’, in contrada Valanghe d’Inverno, rientrante nella categoria di attività industriale discariche con una capacità totale di oltre 25mila tonnellate.
Il 19 luglio 2012, ci tengo a sottolineare, quando ancora l’ampliamento della discarica non era in esercizio, il sindaco Giuffrida era stato convocato dalla Regione Siciliana ad un Tavolo tecnico al quale non ha partecipato e tal proposito aveva inviato la nota 12365/2012 datata 12/7/2012 in cui confermava i pareri precedentemente espressi dall’amministrazione esprimendo ancora una volta parere favorevole.
Alla luce dei dati forniti dall’ufficio tecnico e sulla scorta della relazione dell’ingegnere Di Rosa dove senza indugio mi chiariva che non ci sono presupposti per la delocalizzazione perché non ci sono condizioni sfavorevoli, criticità ambientali, sanitarie e di salute pubblica perché la discarica venga delocalizzata. Tengo a precisare che solo casualmente sono venuto a conoscenza, che la Provincia Regionale di Catania ha trasmesso al Comune di Misterbianco, l’11 settembre 2012, copia degli studi fatti dall’Università di Catania, sull’incidenza dei tumori nel Comune di Misterbianco.
Nel report si evince nitidamente che non c’è alcuna conferma che la discarica possa essere associata a ‘cluster’ tumorali significativi. Come mai il sindaco Nino Di Guardo, piuttosto che tranquillizzare la popolazione continua a creare allarmismi e a puntare il dito contro di me? Come mai quando nel 2009 è stata rilasciata l’Aia il sindaco Di Guardo, allora deputato regionale (dove si legifera e si rilasciano le autorizzazioni) non si è ribellato con lo stesso foga di oggi? Forse perché ha altri interessi che io non conosco?
Facile è puntare il dito contro chi realmente non ha gli strumenti per dire no alla delocalizzazione. Nonostante il calderone mediatico in cui vorticosamente sono stato risucchiato, unitamente alla mia famiglia, continuerò ad agire in maniera legale e alla luce del sole per dimostrare la mia assoluta diligenza e fedeltà alla ‘res pubblica’. Mio malgrado agirò in sede legale, cosa che mai avrei immaginato di fare, per difendermi dagli attacchi vili e spregiudicati di persone che nulla hanno a che fare con la ‘civiltà’ e spesso si nascondono dietro ad un pc e poi magari vengono ad elemosinare richieste o favori.