PATERNO’. “Siamo felici per il nostro Gaetano. E lo siamo anche per la città e siamo certi che il nuovo presidente rappresenterà tutti”.
Dall’entourage di Galvagno la tensione, inevitabile e comprensibile, si scioglie al momento dell’acclamazione. Il nuovo presidente dell’Ars è il più giovane che il parlamento siciliano abbia mai avuto.
Tutto come previsto alla vigilia ma, si sa, in politica le cose cambiano nel corso di una notte. Figuriamoci nel passare delle settimane nelle quali comunque l’etneo più votato di Fratelli d’Italia pareva comunque essere in pole position per lo scranno più alto di Sala d’Ercole.
Gaetano Galvagno, al suo secondo mandato da deputato isolano, viene da Paternò. Così come il suo riferimento politico Ignazio La Russa oggi alla guida del Senato. Un cammino a braccetto in quello che è stato l’exploit elettorale di Fratelli d’Italia.
Tra i due, sono inevitabili in queste ore gli accostamenti, i paragoni e le analogie. Ma il minimo comune denominatore è la città di provenienza: quella Paternò che vede anche un altro parlamentare nazionale, Francesco Ciancitto.
Cosa significa? Probabilmente nulla se ci si sofferma alla mera curiosità; moltissimo se lo si inquadra, invece, sotto il profilo del laboratorio politico che potrebbe scaturirne da qui ai prossimi anni.
Almeno sul fronte del centrodestra.
Ma si è solo all’inizio. Rapporti, equilibri, pesi e contrappesi potranno essere valutati solo nel corso del tempo.
Di certo, nell’aggiornata cartina della geopolitica italiana, Paternò si ritrova ad essere crocevia di passaggi tutt’altro che irrilevanti e centro istituzionale della politica nazionale e regionale.