La scure di Mooody’s sull’Italia (e sulla Sicilia). Il downgrade del rating sovrano del 13 giugno scorso innesca l’atteso effetto domino, al quale in pochi si sottraggono (fra le altre Enel, A2A E Aeroporti di Roma): e così l’agenzia di rating Usa taglia la propria valutazione su 23 enti locali, fra cui 14 Regioni e quattro città capoluogo, su Poste Italiane, Eni, Terna, Acea, tre istituzioni finanziarie e 10 banche, fra le quali Unicredit e Intesa Sanpaolo. La riduzione del rating dell’Italia “indica che il governo potrebbe non essere in grado di fornire supporto finanziario alle banche in difficoltà”, afferma Moody’s in una nota, sottolineando che una revisione al rialzo della valutazione delle banche è “improbabile nel breve periodo. Comunque pressioni al rialzo sul rating potrebbero svilupparsi se le banche miglioreranno in modo sostanziale il loro profilo di credito e la loro resistenza”.
Al ribasso, invece, potrebbero pesare alcuni fattori, fra i quali una prolungata recessione e un ulteriore downgrade dell’Italia. Il rating è stato tagliato di un gradino per 7 istituzioni e di due per le 6 istituzioni finanziarie restanti. Unicredit è stata declassata a Baa2 da A3, con prospettive negative. Il rating di Intesa Sanpaolo è stato tagliato a Baa2 da A3. Analoga la valutazione per Banca Imi e Banca Monte Parma, ambedue tagliate a Baa2, così come Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza. Fra le istituzioni finanziarie, Moody’s ha rivisto al ribasso a Baa2 il rating di GE Capital, Cassa Depositi e Prestiti e Ismea. Non scampano alla fobice di Moody’s Terna, Acea, Poste Italiane ed Eni. Il rating di Snam è invece stato messo sotto osservazione per un eventuale downgrade successivo, così come quello di Finmeccanica. Sforbiciata anche per gli enti locali. Per tutti e 23 le prospettive sono “restano negative in linea con quelle” dell’Italia. Il rating della provincia autonoma di Bolzano è stato tagliato ad A3 da A1, così come per quella di Trento. Il rating della Lombardia è stato ridotto a Baa1 da A2, con Milano declassata a Baa2 da A3. Il rating del Lazio è stato tagliato a Baa3 da Baa2. Napoli è stata tagliata a Ba1. Giù sono andate le Regioni Lombardia, Lazio, Sicilia, Piemonte, Veneto, Puglia, Calabria, Campania, Liguria, Umbria, Sardegna, Abruzzo, Molise, Basilicata, 4 città capoluogo di Provincia (Milano, Napoli, Venezia e Siena), oltre alle due Province autonome.
LA SCHEDA
Quattordici Regioni, le due province autonome di Trento e Bolzano e 4 città capoluogo di Provincia: ecco di seguito gli enti locali di cui Moody’s ha tagliato il rating. ENTI CON RATING SUPERIORE A QUELLO DELL’ITALIA – Provincia autonoma di Bolzano: A3 con outlook negativo – Provinvia autonoma di Trento: A3 con outlook negativo – Lombardia: Baa1 con outlook negativo – Cassa del Trentino: A3 con outlook nagetivo ENTI CON RATING UGUALE A QUELLO DELL’ITALIA – Basilicata: Baa2 con outlook negativo – Liguria: Baa2 con outlook negativo – Umbria: Baa2 con autolook negativo – Veneto:Baa2 con outlook negativo – Puglia: Baa2 con outlook negativo – Sardegna: Baa2 con outlook negativo – Sicilia: Baa2 con outlook negativo – Milano: Baa2 con outlook negativo – Siena: Baa2 con outlook negativo – Venezia: Baa2 con outlook negativo – Finlombarda SpA: Baa2 con outlook negativo ENTI CON RATING PIU’ BASSO DI QUELLO DELL’ITALIA – Abruzzo: Baa3 con outlook negativo – Calabria: Baa3 con outlook negativo – Campania: Baa3 con outlook negativo – Lazio: Baa3 con outlook negativo – MOlise: Baa3 con outlook negativo – Piemonte: Baa3 con outlook negativo – Civitavecchia: Baa3 con outlook negativo – Napoli: Ba1 con outlook negativo.