CATANIA – Carlo Caputo non si tocca. E’ più o meno questa l’indicazione che proviene dalla federazione provinciale del Partito democratico circa l’adesione formale del sindaco di Belpasso ai Liberal di Enzo Bianco. “Polemiche eccessive ed inopportune”, così il segretario Enzo Napoli ha stigmatizzato l’alzata di scudi del sezione locale dem, la quale ha bocciato su tutta la linea l’intesa politica del primo cittadino etneo con il capo della Città Metropolitana. “Pur rispettando le prerogative del Circolo locale, che potrebbe, in prima istanza, avanzare le proprie riserve rispetto alle vicende amministrative che collocano il Circolo del Pd all’opposizione – ha dichiarato Napoli – credo che la disponibilità del Sindaco sia da cogliere positivamente e senza pregiudizi e sarebbe la logica conclusione di un percorso che lo ha visto convergere progressivamente, al pari di tante altri esponenti dell’area moderata, verso le posizioni politiche del Partito”.
In altri termini, Enzo Napoli insiste sulla linea politica di inglobare quelle realtà del territorio che nel recente passato hanno gravitato nel centrodestra per poi ravvedersi. Un programma politico che tuttavia ha suscitato in questi anni numerose polemiche con i gruppi dirigenti “storici” di marca dem. Prima ancora di Belpasso, è stata la candidatura a sindaco di Daniele Capuana a Motta Sant’Anastasia a lacerare il partito. Vicenda per molti aspetti assimilabile con quella di Tremestieri Etneo e Misterbianco. Quadro diverso, ma tuttavia sfilacciato, è quello di Giarre, dove nell’ultima tornata il Pd, new-entry comprese, ha presentato due candidature a sindaco in antitesi tra loro, quella di Tania Spitaleri e quella di Salvo Vitale.
Il caso di Belpasso ha tuttavia delle declinazioni differenti. Se è vero, infatti, che Caputo governi con il Pd all’opposizione, pare tuttavia che una parte del partito di Renzi voglia erigere un ponte con l’attuale amministrazione comunale. Un processo che lo stesso Napoli conferma ufficialmente: “Non credo sia un mistero – riferisce – come già da qualche tempo, numerosi dirigenti locali del Pd, pur non raggiungendo all’interno del Circolo locale la maggioranza, abbiano proposto una collaborazione attiva con l’amministrazione in carica e proprio su questo tema, si è verificata nel PD di Belpasso, una profonda divisione che più volte la Segreteria Provinciale ha provato a ricucire purtroppo senza grandi risultati”.
Intanto le polemiche sono dentro e fuori il Pd, tant’è che Carlo Caputo ha dovuto chiarire via Facebook le ragioni della adesione ai Liberal di Enzo Bianco. Eccolo: “Per quanto riguarda il mio percorso personale: l’unica tessera di partito che ho posseduto è stata quella dell’Mpa (movimento alleato alla Regione col Pd); nel 2012 votai alle primarie per Renzi (non era quindi ancora ne segretario di partito ne tantomeno presidente del consiglio); alle Europee votai Michela Giuffrida nella lista Pd; sono stato segretario provinciale di Sicilia Democratica (movimento, oggi sciolto, del compianto Lino Leanza alleato col Pd); sono stato organizzatore di comitati per il Sì al referendum; oggi questa adesione ai comitati Liberal Sì di Bianco”.
Un percorso graduale, a quanto riferisce. Ma c’è chi storce il naso. “Incoerenza politica? Forse qualcuno – scrive Caputo – si è perso l’ultimo decennio del mio percorso politico”. E conclude con una battuta: “Certo, all’età di 16 anni facevo parte del Fronte della Gioventù, ma addirittura voci accreditate sussurrano che a 12 anni fossi del Psi, ma a 10 della Dc! Insomma leggere certi soloni mi fa sorridere. Vorrei chiedere chi negli ultimi 20 anni ha votato e sostenuto lo stesso simbolo, chi? Nessuno. Perché i “contenitori” di proposta politica nazionale non nascono di certo a Belpasso. Ma a Belpasso, a dire il vero, abbiamo avuto delle eccellenze”.