Sul web lo sfottò ha già avuto inizio. I regionali prenderanno lo stipendio in ritardo? Le reazioni sono composite e tendenzialmente omologate: si va dal “ben gli sta” alle ironie poste a presidio di una finta compenetrazione. Tutto basato sul noto pregiudizio di chi considera i dipendenti della Regione, senza alcuna distinzione, destinatari delle tre ‘r’ che da noi contraddistinguono un agognato privilegio, secondo la vulgata: regionale (appunto), raccomandato, ricco.
E’ un’opzione discutibile, innanzitutto, nel considerare i lavoratori in blocco alla stregua di parassiti. In ogni categoria sussistono le persone serie e i climatizzatori di poltrone, mediante l’uso di terga inappropriate. E’ un’opzione discutibilissima, quando si ritiene che la sofferenza individuale possa essere riscattata da un problema altrui. Cioè: io sono disoccupato e sono infelice, ma il pensiero che un altro ricada in un disagio anche inferiore mi rende comunque soddisfatto. La fame resta, la ferocia trova ristoro.
E’ il meccanismo dell’odio che rischia di distruggerci e di lasciare vere macerie. E’ il sadomasochismo del magro che si rallegra per il mal di pancia del grasso. Diceva un uomo magrissimo che non odiava gli obesi: “Occhio per occhio rende tutto il mondo cieco”. Per la cronaca, si chiamava Gandhi.
