Bene, i siciliani e, in particolare, i palermitani possono dichiararsi soddisfatti. A Palermo il partito di Giorgia Meloni minaccia di ritirare i suoi assessori se il sindaco Roberto Lagalla non li accontenterà con un quarto posto in giunta mentre a Palazzo d’Orleans il presidente Renato Schifani non ha meglio da fare che scagliarsi, piuttosto irritato, contro il magnate giapponese Kaoru Nakajima – perché alla fine di questo si tratta – che ha avuto la pessima idea di venire a festeggiare il suo compleanno nel capoluogo siciliano affittando mezza città, con innegabili effetti economici e di immagine positivi, pare non invitandolo.
È invece contento, il presidente, dell’incontro con Matteo Salvini al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dove, tra l’altro, sembra abbiano fatto il punto, come recita una nota del Mit, sui “dossier di interesse comune con un aggiornamento sulla situazione dei principali cantieri siciliani. È stata espressa grande soddisfazione per la manovra economica – conclude la nota – che prevede e conferma investimenti rilevanti sulle infrastrutture dell’Isola a partire dal collegamento stabile tra Sicilia e Calabria”. Ovviamente, si sono guardati bene dal relazionare nel dettaglio lo stato dei principali cantieri (infiniti) ancora aperti in Sicilia e nemmeno sappiamo con precisione quali e quanti siano i finanziamenti previsti dallo Stato sulle infrastrutture dell’isola. Del resto, i cittadini sono più interessati ai giochi di potere dentro le maggioranze di Sala delle Lapidi e di Sala d’Ercole, ai posizionamenti dei partiti nelle aziende sanitarie e negli ospedali, nelle partecipate, nei governi regionale e comunale.
Caro presidente Schifani, non è irrilevante conoscere lo stato dei cantieri siciliani e gli investimenti previsti, considerato che la nostra rete stradale, autostradale e ferroviaria farebbe scompisciare dalle risate qualunque forestiero se non fosse che il tema è drammatico. Già siamo un’isola, inoltre manchiamo di una dignitosa rete dei trasporti per uomini e cose. Vorrei capire come dovremmo attirare investimenti seri da parte di imprenditori seri e sviluppare turismo non mordi e fuggi.
Vogliamo fare il ponte sullo Stretto? Personalmente non ho alcun pregiudizio, ma arrivato comodamente in Sicilia in auto o in treno vorrei raggiungere la punta estrema di Capo Passero o Mazara del Vallo o Agrigento in tempi assai ragionevoli. Insomma, a volte viene da pensare, mi riferisco alla destra e alla sinistra passando dal centro, che un po’ di pudore, di rossore in faccia avrebbe detto mia nonna, non guasterebbe nei piani alti della politica e delle istituzioni mostrando maggiore rispetto dei bisogni e dell’intelligenza delle persone. Vero è che gli elettori poi vi votano ugualmente o preferiscono astenersi, ma attenzione, può darsi pure che alle prossime scadenze elettorali vi facciano qualche brutta sorpresa.