La Regione siciliana non ha in portafoglio titoli di paesi a rischio come il Portogallo e la Spagna e due anni fa ha rinegoziato uno swap di bond della Grecia a un costo di 8 milioni di euro, operazione che secondo l’amministrazione ha evitato oggi una perdita di 180 mln per via della svalutazione dei titoli ellenici. Il debito della Regione al momento è pari a circa 5 miliardi, gestito attraverso sei mutui, per i quali l’amministrazione paga interessi annuali di circa 150 milioni di euro. A fare il punto sui conti della Regione siciliana è stato il ragioniere dello Stato, Enzo Emanuele, secondo cui “non esiste alcun rischio di default della Sicilia la cui situazione non è assolutamente paragonabile a quella della Grecia o del Portogallo”. In conferenza stampa a Palermo, Enzo Emanuele ha voluto tracciare il quadro delle condizioni finanziarie della Regione, replicando al report della Cma Data Vision, una società che analizza il rischio di ogni ente che ha emesso o sottoscritto i credit default swaps, che ha inserito la Regione siciliana, unico ente locale, al decimo posto, assieme al Portogallo, della classifica dei paesi sovrani a rischio fallimento.
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo