La Società: "Sicurezza| garantita dagli studi" - Live Sicilia

La Società: “Sicurezza| garantita dagli studi”

Respinge le accuse, la società Stella Polare, che assicura come tutti gli studi geologici del caso siano stati fatti. "Non c'è alcun tipo di problema - afferma il progettista. Sappiamo benissimo come procedere in sicurezza - aggiunge - e, chi volesse vedere il risultato dei nostri studi geologici può farlo. Sono a disposizione".

CATANIA – “Il primo studio geologico risale al 2005”. il progettista e supervisore del progetto della società stella Polare, Paolo Di Loreto, risponde punto per punto alle accuse sollevate dal Comitato No Pua relativamente allla pericolosità intrinseca dei terreni sul quale sorgerà il complesso polifunzionale. “Lo studio del 2005 – prosegue – fu allora realizzato dal Comune e approvato dal Genio Civile. Inoltre – prosegue – abbiamo realizzato altre indagini negli anni e, nel 2011, ne abbiamo effettuata una alla quale, in relazione al primo comparto C, fu dato l’assenso all’edificabilità”. Il nuovo regolamento Enac, che ha imposto la variante proprio per il comparto C, quello più vicino all’aeroporto, ha inoltre spinto il Comune a fare altri studi e indagini per ottenere l’edificabilità, sull’intero progetto. “A questo studio – continua – il Genio civile ha dato parere favorevole”.

Anche per quanto riguarda il piano di assetto idrogeologico, Di Loreto risponde documenti alla mano. “Nel novembre 2012 – spiega – abbiamo commissionato uno studio all’Università di Catania per affrontare la questione, non solo sull’area dove sorgerà il Pua, ma su tutta la zona limitrofa, fino alla zona industriale. Il nostro impegno – assicura – che abbiamo inserito nel progetto, è riqualificare il letto del torrente Arci”.

Le accuse di speculazione sono state respinte al mittente direttamente dal patron di Stella Polare, Renzo Bissoli. “Il 90 per cento del Pua riguarda strutture pubbliche – afferma – nè gli alberghi, che sono una parte minima del progetto, verranno mai trasformati in abitazioni. Non si può fare, lo dice la legge”. E invita le associazioni che volessero approfondire l’argomento a contattarlo. “Se mi interpellassero, risponderei – conclude. Anzi, non chiedo di meglio che un confronto”.

 

 

 


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