Terreno Amt, il caso all'antimafia |Giarrusso: "Vicenda gravissima" - Live Sicilia

Terreno Amt, il caso all’antimafia |Giarrusso: “Vicenda gravissima”

E' il senatore 5 Stelle a chiedere a Bianco, in occasione dell'audizione della settimana scorsa, spiegazioni sula valutazione del bene, sulla mancata opposizione al pignoramento e sulla volontà di allontanare il commissario Idonea. Il primo cittadino replica ma il componente della commissione nazionale antimafia conferma la volontà di tornare sull'argomento.

CATANIA – Il caso del terreno dell’ex Amt, oggi in liquidazione, approda in commissione nazionale antimafia. La vicenda che ha visto il commissario liquidatore dell’ex azienda municipalizzata, Giuseppe Idonea, opporsi a una procedura esecutiva di pignoramento, poi vinta, che ha permesso al Comune di Catanua di rientrare in possesso di un bene, inspiegabilmente sottovalutato, ma del valore minimo di due milioni e mezzo, secondo perizia giurata, è stata oggetto dell’audizione del sindaco Bianco della scorsa settimana, sulla telefonata tra il primo cittadino e l’editore de La Sicilia, Mario Ciancio. Un’audizione che ha avuto come oggetto il Pua, del cui perimetro fa parte il terreno dell’Amt “salvato”, su cui si è soffermato il senatore Cinque Stelle, Mario Giarrusso.

“Sappiamo che le infiltrazioni mafiose che mirano a controllare le amministrazioni, cercano di dirigerne le attività in molti modi – esordisce. Alcuni anche sottili. Ad esempio, aggredendo il patrimonio dell’amministrazione. E in questa vicenda che riguarda il Pua e Stella Polare c’è un fatto che sembrerebbe minore ma che ha una gravità, secondo il Movimento 5 Stelle, notevolissima, perché uno dei terreni del Piano urbanistico attuativo su cui insiste l’investimento Stella Polare, udite udite, era dell’amministrazione, in particolare di una società dell’amministrazione, l’Amt, che lo aveva in bilancio con una valutazione per cui viene da ridere: 5 mila euro (in realtà sono 9 mila, n.d.r.). Un terreno a oggi valutato con perizia giurata, per due milioni e mezzo di euro. Questo terreno, presidente, è stato pignorato con un’azione esecutiva mai opposta dall’azienda, che stava andando a buon fine con una vendita, senza difesa da parte dell’amministrazione, a chissà chi e a un prezzo stracciato. Fino a che non è intervenuto il liquidatore dell’Amt che si è opposto, tardivamente a questa vicenda ed è riuscito a bloccarla”.

Giarrusso si sofferma però su un altro aspetto: la volontà da parte del capo dell’amministrazione di rimuovere Idonea, autore dell’azione che ha recuperato la proprietò del bene. “Per premio, adesso lo si vuole mandare via – continua il pentastellato. Noi vogliamo sapere, signor sindaco, se il direttore generale e un suo assessore hanno chiesto a questo liquidatore di cessare le opposizioni. L’hanno fatto per continuare la linea difensiva precedentemente adottata? Vogliamo spiegazioni su questa vicenda. Spiegazioni chiare. E chiederemo alla Commissione di sentire tutti gli interessati, perché non è possibile, in una città come Catania, che si pensi così di sfilare un bene pubblico per una manciata di pasta. Se abbiamo un bene di due milioni e mezzo di euro che, fortunatamente è ancora nelle mani dell’amministrazione comunale grazie a un commissario liquidatore che adesso si vuole liquidare”.

Richieste alle quali il primo cittadino replica non appena il presidente Bindi gli concede la parola. “Per quanto riguarda il terreno dell’Amt, il commissario liquidatore cui lei fa riferimento, è stato nominato dal sottoscritto – precisa il sindaco. E le indicazioni che sono state date, sono state quelle di attenersi al rispetto rigoroso degli interessi dell’amministrazione comunale. Il provvedimento per il quale è stato chiesto al commissario liquidatore di fornire utili elementi perché la vicenda sia chiarita – continua – riguarda una questione completamente diversa. Sembrerebbe, ma naturalmente accenno solamente alla vicenda peché prima di parlare voglio vedere gli atti, che siano stati attribuiti incarichi professionali per diverse centinaia di migliaia di euro a dei professionisti che, naturalmente, in un Comune come il mio che si trova praticamente in una condizione di quasi dissesto, rappresenterebbe una condizione gravissima dal punto di vista finanziario. Non posso anticipare il giudizio, perché aspetto di conoscere gle elementi che il suddetto commissario vorrà fornire al collegio dei revisori dei conti e al direttore generale del Comune di Catania – sottolinea Bianco – ma la prego di credere che le vicende che formano oggetto di una valutazione attenta sono queste relative al rigore con cui vengono amministrate le finanze pubbliche”.

Il primo cittadino precisa ancora di riferirsi all’ammontare dei compensi: “Se si tratta di dare a un legale una cifra di ottocentomila euro io salto dalla sedia – dice a voce più alta. Prima ancora di conoscere l’esito della vicenda. Se una vicenda, rispetto a un valore rilevante dà un esito positivo e mi si fa risparmiare, io sono felice che si venga retribuiti in modo adeguato. Ma riconoscere, pagare anticipatamente, non lo farei da privato, non lo faccio neanche da pubblico, a maggior ragione. Si tratta di dilapidare i soldi, se fosse così. Se non fosse così, naturalmente, chiederemo scusa al commissario liquidatore che potrà proseguire nella sua funzione con lo stesso impegno che ha dimostrato nell’occasione che lei ha voluto presentare”.

Ma il senatore pentastellato non ci sta. Troppi aspetti da chiarire ancora su una vicenda che ha visto un terreno di proprietà pubblica sottovalutato e un pignoramento mai opposto, che rientra nell’area del Pua. “Non sono soddisfatto di quanto detto del sindaco – spiega. che ha accuratamente evitato di rispondere. Bisogna capire chi ha attestato il valore inserito nel bilancio dell’Amt, un valore ridicolo, e chi non si è opposto alla procedura di pignoramento. Soprattutto, bisogna chiarire perché sembra si voglia liquidare il liquidatore che ha impedito questo scempio, facendo recuperare al Comune la piena titolarità del bene oggi libero dalle procedure esecutive”.

Neanche quanto replicato relativamente alla situazione di Idonea e ai compensi per alcune professionalità, soddisfa il senatore che evidenzia: “Si tratta di atti difensivi, non di consulenze. Per difendersi ci vogliono gli avvocati, i professionisti le cui parcelle, regolarmente vistate, sono proporzionate al valore delle cause. Un commissario che ha recuperato un bene del valore di due milioni e mezzo – conclude – ha coperto ogni parcella”. Giarrusso conferma le intenzioni della Commissione nazionale antimafia di sentire tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda.

 

 


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